Le posizioni del parto sono svariate, nonostante quella “tradizionale” si preferisca alle altre. Eppure alcune posizioni possono aiutare ad affrontare meglio il travaglio e ad avere un parto sereno. Il segreto sta anche nel dare fiducia all’ostetrica
Quale posizione scegliere per partorire con più serenità? Domanda da un milione di dollari che però non è da sottovalutare. La posizione del parto può aiutare la discesa del feto, può dare sollievo, può aiutare insomma mamma e bimbo a vivere ancora meglio il loro momento più atteso. C’è un’altra costante nella buona riuscita di un parto: la fiducia. «La fiducia nell’ostetrica è fondamentale, spiega l’ostetrica Nunzia Maria Caito, per i colleghi e gli amici Nancy. È importante instaurare un rapporto empatico per la buona riuscita del parto. Una donna che si fida si lascia guidare». L’ostetrica palermitana è mamma di un principino dagli occhi azzurri e dai capelli dorati, Matteo, e sognava di fare il suo attuale lavoro sin da bambina. Ha lavorato in provincia di Torino e dal 2016 lavora all’ospedale Cervello a Palermo.
Intanto le donne possono assumere diverse posizioni durante il travaglio e il parto, non c’è una regola?
«Le posizioni del parto sono diverse e vengono scelte dalla donna in accordo con l’ostetrica. Ogni donna è diversa e vive la fase finale della dolce attesa in maniera soggettiva e con le proprie emozioni e il proprio vissuto. Ogni parto è una storia personale pertanto anche la posizione è la scelta più intima che la donna possa fare. Non ci sono regole, solo istinto femminile e buon senso».
C’è una posizione “migliore” per il travaglio-parto, che potrebbe aiutare la donna a sentir meno dolore?
«In realtà non esiste una posizione per tutte che possa ridurre il dolore ma la libertà di movimento può aiutare la donna a trovare la posizione che per lei è più antalgica. Inoltre l’uso dell’acqua calda, che sia in doccia oppure in vasca, la riduzione dei fattori di stress come per esempio avere persone indesiderate, rumori, luci e la fiducia nel personale che assiste può aiutare a ridurre il dolore».
La posizione migliore per il travaglio-parto può essere correlata alla posizione del bambino nel grembo?
«Si, c’è una correlazione fermo restando che la donna deve essere lasciata libera di muoversi, alcune posizioni possono essere suggerite durante il travaglio per favorire il parto. Per esempio, quando il bambino si trova con la testolina non del tutto abbassata e il collo non ripiegato, ovvero ha la faccia rivolta verso la pancia della mamma, tecnicamente si chiama presentazione di bregma”, “di fronte” o “di faccia” (questa non è la posizione migliore per venire al mondo), il bimbo deve fare una rotazione interna maggiore per poter nascere. Questa posizione potrebbe portare la donna a voler spingere prima che la dilatazione sia completa perché si avverte precocemente il premito. Per favorire questa rotazione spesso si consiglia la posizione carponi che aiutando il feto a roteare ne facilita la discesa e riduce il premito. La posizione perfetta, ideale per un parto spontaneo invece è detta cefalica di vertice, cioè il bimbo presenta la parte posteriore del capo, dove si apre la più piccola delle due fontanelle».
Oltre alle posizioni del parto quanto è importante la fiducia che la donna ha nell’ostetrica?
«La fiducia nell’ostetrica è fondamentale. È importante instaurare un rapporto empatico per la buona riuscita del parto. Una donna che si fida si lascia guidare. Avere vicino persone fidate fa sì che si riducano anche gli ormoni dello stress con un aumento delle endorfine che riducono la sensazione di dolore e un aumento dell’ossitocina endogena che accelera il travaglio e il parto. Diverse volte mi è capitato che alcune donne mi abbiano chiesto di non andar via, per esempio quando è vicino l’orario di fine turno, anzi sapendo che la smonta fosse vicina si sono improvvisamente sbloccate e hanno partorito velocemente».
Le posizioni del parto e i benefici…
«La posizione supina, quella molto utilizzata da mamme e medici, non è consigliata durante il travaglio in quanto riduce l’afflusso di sangue al feto. Tuttavia spesso viene utilizzata durante la fase espulsiva del parto.
La posizione carponi viene suggerita per favorire la rotazione della testa fetale e alleviare la sensazione precoce di premito (voglia di spingere) e il dolore lombo-sacrale. La schiena si rilassa e la donna ha libertà di muovere il bacino.
La posizione sul fianco viene suggerita per favorire la rotazione e la discesa della testa fetale.
Le posizioni erette o in piedi aumentano l’attività contrattile uterina e favoriscono la discesa del feto per effetto della forza di gravità».