Una panoramica sugli strumenti di sostegno alle famiglie. Ecco come usufruirne
Aiuto e sostegno ai neo genitori dovrebbero essere continuativi per i primi anni dei figli e “infiniti” come direbbero alcune coppie. È vero, la donna che ha partorito e deve rientrare al lavoro dopo 4 o 5 mesi ha bisogno di aiuto pratico, concreto ed economico. Lo Stato italiano da qualche anno ha messo in atto una serie di sovvenzionamenti, alcuni hanno avuto successo e dato ottimi risultati altri un po’ meno. Vediamo di cosa possono usufruire i genitori in questo 2019 e come.
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Non confermato dalla legge di bilancio per il 2019 il finanziamento per il Bonus baby sitter per quest’anno; un bonus, che era usato in alternativa al congedo parentale dalle mamme lavoratrici, fino allo scorso 31 dicembre, per i servizi di baby sitting o anche per il pagamento delle spese per servizi per l’infanzia pubblici (o privati accreditati). Chi ha richiesto questi tipo di prestazione prima del 31 dicembre 2018 potrà ancora utilizzare il Bonus entro la fine del 2019. Se a fine anno non sarà stato interamente utilizzato, alla lavoratrice saranno restituiti i mesi interi di congedo parentale a cui aveva rinunciato. Per il resto le nuove norme prevedono lo stop al Bonus baby sitter.
Bonus nido fino a 1.500 euro
In soccorso dei genitori lavoratori restano però altri strumenti di sostegno alle spese per i figli. Ad esempio è stato confermato anche per il 2019 il bonus nido, anzi l’importo è di 1.500 euro complessivi, quindi è stato aumentato rispetto allo scorso anno: questo contributo serve a sostenere le famiglie nel pagamento della retta dell’asilo (pubblico e privato) fino al terzo anno di età dei bimbi, o per forme di supporto presso la propria casa, per minori al di sotto di 3 anni con gravi patologie croniche, che dunque sono impossibilitati a frequentare il nido. Alla domanda, che si compila autonomamente online o attraverso un Caf, per il bonus il genitore deve allegare il documento di iscrizione del minore al nido e del pagamento di almeno una mensilità della retta.
Bonus bebè, 80 euro mensili
L’Inps paga il Bonus bebé ai nuclei familiari con Isee non superiore a 25.000 euro annui, in cui è nato o anche è stato adottato/affidato un bambino tra il gennaio e dicembre 2019. Il contributo è erogato ogni mese fino a quando il bimbo compie un anno o fino al 1° anno dall’ingresso in famiglia del figlio adottato. I parametri economici non sono i soli che determinano il godimento del Bonus bebé. I genitori che lo richiedono devono essere cittadini italiani o dell’Unione europea o stranieri con permesso o con carta di soggiorno; bisogna essere inoltre residenti in Italia e convivere con il figlio per il quale si richiede la prestazione. L’assegno è di 80 euro al mese o di 160 se l’Isee non supera la quota di 7.000 euro annui. Per i bimbi nati, adottati o affidati nel 2019 l’importo mensile dell’assegno aumenta del 20% nel caso in cui sia richiesto per i figli successivi al primo.
Bonus mamma domani, 800 euro in una soluzione
Le donne hanno diritto al Bonus mamma domani di 800 euro quando raggiungono i sette mesi di gravidanza o all’atto dell’adozione/affidamento di un minore. La domanda può essere presentata dopo il compimento del settimo mese di gravidanza, accompagnata dalla documentazione sanitaria che indica la data presunta del parto, documentazione che deve essere rilasciata dal servizio sanitario nazionale; se la richiesta è presentata dopo la nascita, basta un’autocertificazione della data e delle generalità del bambino. Si tratta di un Bonus che l’Inps paga in un’unica soluzione e che non concorre alla formazione del reddito complessivo.