Allattare per Amare: a teatro con “Le Storie di Iridella”

Allattare per Amare: a teatro con "Le Storie di Iridella"
Allattare per Amare: a teatro con "Le Storie di Iridella"

Allattare per Amare vi aspetta sabato al centro commerciale la Torre con uno spazio tutto per i bambini. Vi attende il teatro con Le Storie di Iridella e un laboratorio creativo ideati da Valentina Di Miceli

Teatro per i bambini…da dove nasce l’idea?

«Ho ideato Le Storie di Iridella per avvicinare i bambini al mondo della letteratura, delle fiabe, del folklore siciliano e non. Interpreto le mie narrazioni come dei libri aperti che all’improvviso si animano, i personaggi di carta si alzano e vengono fuori dal libro per mettere in scena la loro storia, di solito ricca di colpi di scena e di effetti speciali artigianali. La reazione dei bambini è in primo luogo quella di stupore, stupore che poi coinvolge la curiosità e fissa l’attenzione su un racconto in cui i bambini si possono immedesimare. In netta opposizione all’animazione dei cartoni in televisione, il cui coinvolgimento è assolutamente passivo, “Le storie di Iridella” stimolano attivamente la fantasia, sono una mano in più per volare sulle ali dei libri, delle fiabe più belle, da cui trarre anche una morale, un insegnamento. Inoltre alle storie che racconto associo sempre un laboratorio creativo, di solito con materiali di riciclo, attraverso cui i bambini sintetizzano in un oggetto creato da loro, il senso della storia che hanno ascoltato».

Le Storie di Iridella vanno bene per bambini di ogni età?

«L’età è sempre relativa, dipende tutto dall’abitudine all’ascolto dei bambini, a casa come all’asilo. Io ho raccontato storie anche a bimbi di due anni che mi chiedevano il bis».

Dopo il teatro c’è il laboratorio…

«Il mio teatrino non prevede un coinvolgimento diretto nel racconto della storia, piuttosto alla fine della storia stimolo i bambini con delle domande, sui personaggi preferiti, su chi vorrebbero essere, e allora vengono fuori le singole personalità e le singole inclinazioni, che poi trovano un’attuazione esplicita nel laboratorio creativo».

Il teatro per educare e far superare le paure

«Attingo a varie fonti per le mie storie, una fonte preziosissima è la raccolta di fiabe italiane di Italo Calvino (adattate ad un linguaggio più semplice), ma anche le fiabe del folklore o della tradizione orale che tramandate di madre in figlio rischiano di scomparire, essendo assolutamente sconosciute ai più piccoli, ma anche ai più grandi. Credo che questi racconti siano un patrimonio unico, ricchi come sono di valori genuini, di fantasia e di contenuti sempre attuali. Storie che raccontano di principesse che non sempre svengono, ma che sanno anche salvare i principi, storie che servono a dileguare le paure, a dare l’esempio attraverso la fantasia e il sorriso, la sorpresa e l’immedesimazione».

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