Animali e bambini, 5 utili consigli per vivere bene insieme

Animali e bambini, 5 utili consigli per vivere bene insieme
Animali e bambini, 5 utili consigli per vivere bene insieme

Avere in casa un animale domestico insieme a neonati o bambini rappresenta un valore aggiunto all’educazione però vanno rispettate alcune regole. Mai lasciare cani e bambini da soli, l’animale avverte emotivamente l’arrivo di un bebè, servono spazi ben definiti

Crescere i propri figli insieme a un animale può rappresentare un valore aggiunto all’educazione e al tipo di esperienze che intendiamo fargli vivere. Un animale, infatti, educa alla “diversità”, perché dimostra al bambino che non esistiamo soltanto noi umani, ma anche altri esseri viventi che meritano rispetto e che sono in grado di percepire sensazioni e dolori.

La scelta di adottare un animale in genere, comune come il cane o meno come un coniglio, è una decisione molto spesso difficile da prendere: non deve essere presa alla leggera a causa dell’enorme responsabilità che un animale comporta. Un cane o un gatto necessitano di cure e attenzioni e non devono essere considerati “giocattoli”, piuttosto, è opportuno paragonarli a dei compagni di vita e di avventure, ma sempre nel reciproco rispetto della loro specifica natura.

Come comportarsi quando c’è una convivenza tra animali e bambini? E nei casi in cui l’animale sta male? Leggiamo insieme cinque utili consigli sui quali Marco Pecoraro, medico veterinario, ci invita a riflettere.

Dottor Marco Pecoraro, la cronaca nera spesso racconta di casi di animali domestici improvvisamente aggressivi. Come tutelare i bambini?

«L’aggressività, purtroppo, fa parte di alcune razze che sono pericolose per indole e, specie quando si tratta di razze molto grandi, costituiscono un concreto problema, che non va sottovalutato. Parliamo, per esempio, di cani di media e grossa taglia, non perché i cani di piccola taglia non possano essere aggressivi, bensì, in quanto grandi, provocano danni maggiori. Gli Yorkshire, ad esempio, sono estremamente aggressivi, ma non si registrano casi in cui uno Yorki ha ferito gravemente un bambino.

Per tutelare i bambini, consiglio di rivolgersi sempre ad un veterinario competente, per scegliere il cane più adatto alle proprie esigenze.  Qualora si optasse per una di quelle razze ritenute aggressive, è consigliabile farsi seguire da un veterinario esperto di medicina comportamentale, il quale, qualora lo ritenesse opportuno, potrebbe anche suggerire l’ausilio di un educatore cinofilo. In ogni caso, consiglio di vigilare sempre, durante le interazioni tra il cane e i propri figli».

Quanto è importante stabilire una suddivisione degli spazi propri dell’animale e quelli della famiglia?

«La gestione degli spazi abitativi, è importante soprattutto per il gatto, animale molto territoriale e suscettibile agli stress, quando questi non sono organizzati in maniera funzionale per l’etologia propria di questa specie. Il cane si adatta molto meglio, anche agli spazi più angusti, anzi, più sta a nostro contatto e più è felice.

In ogni caso, a tutti i cani, bisogna garantire un adeguato accesso all’esterno, per le proprie passeggiate che, in nessun caso, dovrebbero limitarsi al semplice espletamento delle sue funzioni organiche. Sgranchirsi e conoscere il mondo è fondamentale, fin dai primi mesi di vita, proprio per evitare lo sviluppo di patologie comportamentali, legate alla limitazione nell’uso dei propri sensi, allo stress e anche alla noia».

Quando un animale sta molto male, come consiglia di intervenire per evitare il trauma al bambino?

«Bisogna parlare con i bambini e cercare, col giusto tatto di spiegare le cose così come stanno. Purtroppo, la vita media dei nostri animali è molto più breve della nostra e tanti bambini o ragazzini, sperimentano, per la prima volta, le malattie e la morte, quando queste investono i nostri amati pets. Credo non sia corretto prendere in giro i nostri figli, fingendo che queste cose non esistano. Bisogna solo essere sinceri e avere empatia per chi, come o bambini, fatica a comprendere il significato di questi avvenimenti. Io, spesso, consolo i bambini dicendogli che sono stati bravi, in quanto hanno regalato una vita piena d’amore a un animaletto che, purtroppo, vive meno di noi, perché è la sua natura».

Gli animali domestici, possono diventare gelosi dei bambini, specie se appena nati? Cosa fare?

«Gli animali risentono, a vari livelli, dell’arrivo di un bebè in famiglia. Si riducono gli spazi, il tempo che il proprietario gli dedica, aumentano i rumori (il pianto di un bambino è molto fastidioso per il loro udito, così sensibile) e, spesso, i rimproveri. Proviamo a calarci nei panni del nostro animale e rispettiamolo garantendogli, come sempre, attenzioni e coccole. Inoltre, ricordatevi sempre che, per il cane, i bambini sono una specie particolare, che si muove e comunica in maniera differente dagli uomini, con cui, invece, è abituato a interagire. E questo potrebbe metterlo in allarme e sulla difensiva. Chiunque abbia un cane e abbia avuto un bimbo, li avrà di certo sorpresi a “giocare” a cavallo e il cowboy… non proprio una cosa della quale, un cagnolino, è contento».

Neonati e animali domestici, possono dormire nella stessa stanza?

«Nessun problema nel condividere la stanza ma ribadisco il fatto che, il pianto di un bambino, può essere molto stressante per l’animale».

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