Conservare le cellule staminali del cordone ombelicale, perché è importante? La conservazione per il proprio bambino quali benefici dà? Ecco un po’ di informazioni sul tema che fornisce la società Serena Staminali
La conservazione delle cellule staminali negli ultimi anni è diventata un argomento di grande interesse per i futuri genitori. Ancora però ci sono alcuni dubbi sull’argomento e i genitori si pongono molte domande. Per fare un po’ di chiarezza Isabella Geraci, responsabile commerciale di Serena Staminali ci spiega cosa è la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale e a cosa serve.
Cosa sono le cellule staminali cordonali?
«Ormai è da più di 40 anni che gli scienziati hanno scoperto che nel cordone ombelicale (sia nel sangue che nel tessuto cordonale) sono presenti cellule staminali, ovvero cellule non ancora specializzate e quindi potenzialmente in grado di differenziarsi in molti dei tipi di cellule presenti nel nostro corpo a seconda della linea a cui appartengono.
Dal sangue cordonale si possono estrarre (senza implicazioni etiche alcune) abbondanti quantità di cellule staminali, in particolare:
- le staminali semi-embrionali, ovvero le staminali più potenti da un punto di vista di capacità differenziativa;
- le staminali mesenchimali, ovvero le staminali in grado di differenziare in cellule ossee, nervose e altre ancora;
- le staminali ematopoietiche, ovvero quelle in grado di originare le cellule della linea del sangue;
- le staminali endoteliali (progenitrici), ovvero quelle in grado di originare la linea endoteliale.Anche il tessuto cordonale si è rivelato un’importante riserva di cellule staminali, in particolare di quelle mesenchimali».
Perché è importante conservare le staminali cordonali sia del sangue che del tessuto?
«Le cellule staminali sono da più di trent’anni la prima fonte terapeutica per diverse gravi patologie ematologiche, immunologiche, genetiche, metaboliche e oncologiche, come ad esempio leucemie o linfomi. Le staminali cordonali sono sicure da prelevare, hanno elevate capacità e velocità di moltiplicazione e differenziazione e, grazie alla presenza di fattori coadiuvanti la loro funzione, hanno minori probabilità di rigetto in caso di trapianto5,6,7.
Nel 2009 anche il nostro Ministero della Salute ha riconosciuto l’utilità clinica delle staminali del cordone ombelicale e ha indicato oltre ottanta patologie trattabili proprio con queste cellule. Inoltre, negli ultimi anni sono sempre di più gli studi clinici attivi con l’obiettivo di estendere a nuove patologie l’impiego terapeutico di queste cellule, in particolare nell’ambito delle patologie neurologiche.
Il parto è quindi l’unica occasione che i genitori hanno per decidere cosa fare di questa inestimabile riserva cellulare a disposizione sia del neonato che di tutta la famiglia: il neonato, infatti, è compatibile al 100% con le sue cellule (proprio perché sono le sue), ma è fondamentale sapere che tra fratelli si ha una probabilità del 25% di essere totalmente istocompatibili, percentuale che ovviamente diminuisce nei parenti più lontani ma che comunque si rileva una percentuale elevatissima se paragonata alla probabilità di trovare un donatore compatibile (0,01%)».
Cosa è e come opera Serena Staminali?
«Serena Staminali è una società biotecnologica la cui Bio-banca (Vita34) è tra le più autorevoli in Europa per il trattamento, la conservazione e il riutilizzo delle cellule staminali cordonali: fondata nel 1997, con i suoi 22 anni di esperienza nella crio-conservazione Vita 34 è la Bio-banca più antica d’Europa. Serena Staminali offre alle famiglie italiane l’esperienza e la qualità di Vita34 per la conservazione del sangue cordonale, in particolare:
- Garanzia del riutilizzo del campione – finora 34 famiglie hanno fatto richiesta di utilizzo del proprio campione conservato presso la nostra Bio-banca e tutte e 34 i campioni sono state accettati per il trapianto, certificando in questo modo le corrette procedure di conservazione dei campioni e gli elevati standard qualitativi presenti;
- Certificazioni nazionali e internazionali – Vita34 possiede le più autorevoli certificazioni nazionali (Paul Enrich Institute, DAkks e le classiche ISO) e internazionali (EFI, GMP e FACT) che garantiscono l’affidabilità della struttura e dei processi di conservazione e trattamento dei campioni. In particolare, l’Art. 10.2 del Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo definisce che la certificazione FACT è fondamentale per il riutilizzo in Italia delle cellule staminali;
- Tutele legali – in caso di insolvenza della Bio-banca, la firma del contratto garantisce la conservazione del campione fino a 50 anni dal primo anno di conservazione, in questo modo il campione è conservato e assicurato per tutta la durata del contratto.
Le pratiche per la conservazione privata familiare del sangue cordonale sono molto semplici e i consulenti di Serena Staminali assistono le famiglie in ogni singola fase, dalla spiegazione tecnico-scientifica del servizio al ritiro del kit il giorno del parto a raccolta avvenuta. Inoltre, essendo il sangue e il tessuto cordonale materiali biologici, per essere esportati devono essere autorizzati e questa autorizzazione viene rilasciata dalla direzione sanitaria dell’ospedale sede di parto: anche in questa procedura Serena Staminali supporta le famiglie passo dopo passo, rendendo il tutto estremamente semplice.
Il sangue cordonale è unico e il parto è davvero l’unico momento per poterlo raccogliere e conservare: durante la gravidanza, già verso le 25esima settimana, è importante iniziare a informarsi sulle staminali cordonali e sulle loro possibilità di conservazione».