Disturbo dell’apprendimento? Quando preoccuparsi

Disturbo dell'apprendimento? Quando preoccuparsi
Disturbo dell'apprendimento? Quando preoccuparsi

Il disturbo dell’apprendimento riguarda bambini con un’intelligenza nella norma. Attenzione, non dipende dall’impegno o dall’esercizio né dalla costanza né dalla volontà del bambino. È importante capire se il problema esiste realmente 

Sempre di più oggi sentiamo parlare di disturbi dell’apprendimento. I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che implicano capacità di lettura, di calcolo, o di scrittura. È importante che un genitore segua il figlio nell’età scolare soprattutto visto che in questa fase emergono alcuni sospetti se per esempio il bambino non ha molta concentrazione o ha difficoltà nella lettura.

Ecco quali sono i campanelli d’allarme  che ci permettono di capire se nostro figlio potrebbe avere un disturbo dell’apprendimento

  • non ricorda con coerenza la cronologia degli eventi, sia su presentazione visiva che su presentazione verbale per es. un racconto,
  • ha un vocabolario ricco ma la reperibilità ai vocaboli è confusa e difficile.
  • si distrae facilmente anche al minimo rumore,
  • non riesce a mantenere l’andatura del rigo sia nel caso di allineamento ma anche nel caso di fine-rigo o inizio-rigo,
  • particolare lentezza nella  lettura e bassa correttezza,
  • un’elevata quantità  di errori e cancellature,
  • confonde i simboli grafici simili per suono per esempio b con p o per somiglianza visiva per esempio d e b,
  • impara i numeri solo in sequenza senza saper correlare a essi una vera e propria quantità. Per esempio: non riconosce la relazione tra i più grandi e i più piccoli, il doppio di… o la metà di.

Questi fattori, ancor più a partire dagli 8 anni, sono indicatori di un possibile disturbo dell’apprendimento ovvero un mal funzionamento  dei processi coinvolti nelle attività necessarie alla scolarizzazione. È  bene confrontarsi con le insegnanti per tenersi sempre pronti a intervenire per salvaguardare l’autostima  del bambino e aiutarlo a raggiungere gli obiettivi del programma di classe nel minor tempo possibile.

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