Dopo il secondo anno di vita è consigliato non utilizzare il ciuccio. Cambiare le abitudini dei figli è molto complicato, ma leggere insieme alcune storie vi aiuterà a rendere il distacco dal ciuccio meno traumatico
Tra i dubbi che assillano i neo genitori uno dei principali riguarda sicuramente l’utilizzo del ciuccio.
Il ciuccio calma il pianto del neonato e soddisfa la suzione non nutritiva del lattante.
Il ciuccio rappresenta una consolazione, e viene spesso utilizzato in momenti particolari della giornata: prima della nanna, dopo la pappa, prima di entrare al nido.
Le recenti linee guida americane (American Academy of Pediatrics) raccomandano l’utilizzo del succhiotto nei primissimi mesi di vita del neonato poiché rappresenta un fattore protettivo per l’incidenza della Sids.
Pediatri e pedagogisti ne sconsigliano l’utilizzo oltre il secondo anno di vita perché compromette il corretto sviluppo della bocca e della dentizione.
Come riuscire a dire addio al ciuccio e rendere meno traumatico il distacco?
Innanzitutto bisogna preparare il bambino a poco a poco, non fare scomparire il ciuccio improvvisamente e soprattutto evitare l’abbandono del ciuccio in situazioni delicate come l’arrivo di un fratellino, il cambio di casa, l’inizio dell’asilo.
È fondamentale coinvolgere il bambino in questo processo graduale attraverso la lettura di qualche libro che aiuti a introdurre l’argomento e lo renda protagonista e partecipe di questo “abbandono” importante.
Attualmente in commercio vi sono tantissime proposte editoriali che possono aiutarci in tal senso, per lo più libri cartonati, con illustrazioni coloratissime e una narrativa semplice e proattiva.
Tra le varie proposte attualmente in commercio vi consiglio:
“Ciao ciao ciuccio” di Emanuela Bussolati, Edizioni La Margherita, età di lettura dai 2 anni. Aiuta il bambino ad affrontare in modo sereno l’addio al ciuccio “perché si diventa grandi” e facendo comprendere che senza il ciuccio si possono scoprire nuovi giochi e nuove attività.
Tra i libri sul tema uno dei più recenti e benfatti è “Anna dorme senza ciuccio” di Kathleen Amant, Edizioni Clavi, età di lettura dai 2 anni.
Racconta in modo simpatico la storia di Anna e dei suoi tre ciucci gettati nella pattumiera “perché altrimenti i denti le cresceranno storti”. Consigliato per le sue illustrazioni particolarmente efficaci e colorate.
“Filastrocca del ciuccio dispettoso” di Serena Riffaldi, Edizioni del Baldo, età di lettura dai tre anni.
Incoraggia il bambino a disfarsi del ciuccio, abbandonandolo nei posti più disparati. Consigliatissimo se il vostro bambino adora ascoltare cantilene e rime divertenti.
In questa lista non può mancare “Lupetto vuole il ciuccio” di Éléonore Thuillier Gribaudo Feltrinelli Editore. È tra le storie più tenere e birichine di Lupetto. Lupetto non vuole togliere il ciuccio. La mamma e il papà insistono: dopotutto non è più un bebè! Età di lettura consigliata: da 3 anni.