Un tuffo nell’universo del “Portare i bimbi” promosso da “Ti Porto sul Cuore Fascioteca di Palermo, in collaborazione con la eco scuola metodo Montessori La casetta nell’orto. In giro sempre di più si incontrano mamme e papà che portano i bebè attaccati al proprio corpo con fasce o marsupi. Comodità e intimità, il binomio che accomuna questa pratica in America chiamata Babywearing, che letteralmente sta per: indossare il bebè. Ma come scegliere il supporto giusto? Ecco validi consigli
Quante volte vedendo neonati in braccio alle mamme abbiamo esclamato: vorrei essere al loro posto! Beh, se lo desideriamo noi adulti, figuriamoci i piccolini. Dopo aver passato nove mesi nel grembo materno, in un ambiente ovattato, sicuro e confortevole, con spazi delimitati, stare attaccati alla mamma, sentire il suo cuore che batte, poter avere la vicinanza con il suo viso è proprio la situazione migliore per il bebè.
Coccolato, riscaldato, contenuto, cullato… è tutto quello che il bambino vuole, è così che vorrebbe scoprire il mondo, dalle braccia della mamma, attaccato alla sua pancia può entrare in contatto con la nuova realtà. La fascia permette tutto questo. Le popolazioni africane fanno da maestre, dalla notte dei tempi portano i bambini attaccati a loro con le più disparate lenzuola.
In Italia da qualche anno si è diffusa l’abitudine del “portare i bambini”, in alcune regioni più delle altre. L’informazione sull’argomento è fondamentale. «Ho due figli, Matteo ed Emanuele, racconta Federica Ventura – direttrice de La Casetta nell’Orto che organizza periodicamente gli incontri con le mamme e i papà sul mondo del “portare” -. Ho conosciuto il mondo del Portare quando mio figlio Matteo aveva due anni. Ho iniziato a usare la fascia, oltre alla comodità, perché ho sempre desiderato avere a strettissimo contatto il mio bambino, nato pre termine a 28 settimane.
Ritengo che sia un modo per creare un rapporto profondo e intimo tra mamma e figlio. Sentirsi accolto e contenuto è fondamentale per il bambino e la fascia crea quella sensazione di confine che ricorda al bebè la situazione che sentiva nella pancia. La maggior parte dei bambini portati in fascia sono tranquilli e sereni proprio perché si sentono sicuri».
Le fasce variano per lunghezza, rigidità e tessuto. Ce ne sono di cotone, misto lino, bambù, seta. Diciamo che decidere di acquistarne una piuttosto che un’altra non è poi così semplice. Meglio conoscere le caratteristiche.
«Non fidatevi di tutto quello che è in commercio perché non sempre è ergonomico. Spiega Maria Teresa D’Alba, consulente del Portare-. Certamente la fascia rappresenta benefici per il neonato, ma anche molti per la mamma che spesso fa i conti con il mal di schiena. La fascia distribuisce il peso nei punti giusti permettendo di portare in giro il figlio senza stancarsi troppo, in città, al mare, in montagna. Le fasce sono tante e variano per lunghezza, grammatura e tipologia di tessuto. Si adattano alle esigenze della crescita del bimbo e alla corporatura della mamma. Chiaramente più spessa è, e più sostiene».
Caratteristiche
Le fasce si dividono tra:
- Rigida ed elastica permette di portare il bimbo davanti, di schiena e di lato. La fascia si usa da zero mesi il marsupio da circa 6 mesi in quanto il bimbo deve almeno iniziare a stare seduto. La fascia elastica è più indicata per i neonati.
- Poi c’è la cosiddetta Ring che è un supporto veloce da indossare e facile da sistemare con il piccolo dentro, è mono spalla e permette di portarlo di lato.
- Oltre alle fasce esistono i semi strutturati.
- E ci sono anche i marsupi che possono essere standard o toodler, ovvero adatti ai bambini più grandi.
Vediamo quali sono le posizioni corrette per dare il massimo beneficio e comfort ai nostri figli
Anche in gravidanza la fascia aiuta a sostenere il pancione