La febbre è una risposta del sistema immunitario del bambino a una malattia. È una forma di auto difesa. Non è pericolosa, comincia a essere importante quando la temperatura supera i 38 gradi e il vostro bimbo manifesta malessere generale. L’antibiotico solo se si tratta di infezione batterica
Tra le mamme è diffuso lo spauracchio della febbre. Ci si allarma facilmente e appena la temperatura sale si telefona subito al pediatra e la prima domanda è: «Quale antibiotico posso dare a mio figlio»? Attenzione, facciamo un passo indietro, la febbre non è di per sé una malattia ma il sintomo che il corpo sta reagendo all’attacco di un virus. Un consiglio? Osservate se la temperatura alta è accompagnata da tosse, raffreddore, difficoltà respiratoria, mal d’orecchio, mal di pancia, vomito, diarrea, macchie sulla pelle. Milena Lo Giudice, pediatra di famiglia, ha accompagnato la crescita di ottomila bambini, non pochi, è chiaro. Fuga ogni dubbio sulla febbre e ci dà ottimi consigli per capire quando usare farmaci e quali e come affrontare questo inverno.
Dottoressa Lo Giudice, intanto cosa è la febbre?
«È un innalzamento della temperatura corporea, dovuta alla risposta dell’organismo a sostanze che entrano in circolo a causa di una infezione che, nei bambini piccoli, al 99% è virale, laddove per bambini piccoli intendo quelli fino a due, tre anni di età. Nei piccoli anche il raffreddore, in genere, viene accompagnato da febbre. Ricordiamoci che la febbre è un meccanismo di guarigione, l’organismo alza la temperatura perché crea condizioni sfavorevoli al virus e perché attiva alcuni globuli bianchi che sono gli artefici della guarigione. Motivo per cui abbassare la febbre non è sempre necessario. In realtà tutte le linee guida mondiali raccomandano il trattamento della febbre in caso di “scomfort”, di malessere, se il bambino sta male ed è abbattuto. Se continua a giocare tranquillamente e a interagire non interveniamo per abbassarla perché guarisce prima. La febbre, è bene precisarlo, non è pericolosa e non crea danni al cervello».
Per alcuni bambini la febbre si associa alle convulsioni febbrili…
«Alcuni bambini sotto i 5 anni che in genere hanno familiarità possono andare incontro alle convulsioni febbrili. Non sono dannose per i bambini e si risolvono spontaneamente. C’è quasi sempre una familiarità, come dicevo, perché papà o mamma o zia, oppure il fratellino le hanno avute. Sono convulsioni scatenate da rapidi sbalzi di temperatura, Vengono nel momento della risalita repentina della temperatura che nel giro di 15 o 20 minuti passa da 37 a 39, nei bambini molto piccoli. Esiste un farmaco da somministrare per via endorettale. Se si ripetono è necessario chiamare il pediatra. Dopo i 5 anni scompaiono, infatti sono tipiche tra uno e cinque anni».
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Quando fare uso di antifebbrili?
«Quando il bambino sta particolarmente male ovvero è abbattuto, non vuole mangiare né giocare, allora è il caso di somministrare antifebbrili come paracetamolo o ibuprofene. Quando, insomma, i piccoli hanno un malessere generale, quello che gli inglesi chiamano “scomfort”. Quando parliamo di febbre si considera la temperatura da 37,5 e va misurata con il termometro sotto l’ascella».
Quando dare l’antibiotico?
«L’antibiotico va somministrato se si tratta di infezioni batteriche e mai per infezioni virali. Sono di natura virale raffreddori, influenze, faringiti. Di natura batteriche sono la tonsillite streptococcica, le otiti purulenti, perforanti, riniti purulenti. L’antibiotico va dato in dimostrata presenza di infezione batterica, altrimenti è meglio limitarsi a trattare la febbre con antifebbrili e bisogna avere la pazienza di attendere perché la febbre virale può durare anche cinque, sette giorni. È importante che le mamme non si facciano prendere dal panico e con pazienza attendano che la temperatura scenda».
Cosa fare per combattere la febbre senza antibiotici?
«È importante, direi fondamentale, in presenza di febbre l’ idratazione. Quindi prima regola far bere il bambino costantemente, acqua, succhi di frutta, insomma liquidi, anche un po’ zuccherati, oppure latte caldo e miele per esempio. Far seguire al bambino una alimentazione leggera senza costringerlo a mangiare se è inappetente. Via l’idea di mettere le pezze bagnate sulla fronte per fare scendere la febbre. Il raffreddamento fisico per abbassare la temperatura si mette in pratica solo in caso di una insolazione. Care mamme, abbiate pazienza, il primo anno d’asilo è difficile per i piccoli e ammalarsi è inevitabile, sappiate che la maggior parte delle febbri è virale».