La prima volta non si scorda mai…

Sei costretta a lasciare tuo figlio per una o due notti, per la prima volta. Se è necessario si può, si deve e sopravviverete di sicuro, ma gli imprevisti oppure quello che non avevi messo in conto segneranno la prima volta del vostro distacco. Ecco 10 consigli per soffrire meno la distanza

La prima volta non si scorda mai. Vi racconto la mia

È arrivato il momento x, lo hai rinviato tante volte ma adesso non puoi più farlo. Un impegno di lavoro improrogabile, una partenza improvvisa o programmata e devi lasciare tuo figlio a casa con i nonni, per la prima volta dormirete separati. In genere capita così: una scelta sofferta, pensata e ripensata per diversi giorni, poi finalmente hai deciso, per una necessità lo lasci con i nonni, che sarà mai!

Il saluto

Piuttosto traumatico. Guardi i suoi occhi, aspetti che ti faccia un sorriso, una smorfia d’affetto, non vuoi lasciarlo, ma sono passati 10 minuti e non sei ancora andata via. Il distacco è sempre difficile.

Intanto hai lottato per mettere da parte sensi di colpa (inutili) ma qualcuno subito li fa riaffiorare. Nel mio caso Ester la più grande appena mettiamo in moto la macchina esclama: «Ma Clarissa non ce la portiamo?» Quella frase con la grammatica così perfetta, a soli due anni e mezzo, ti raggiunge il cuore come una lama tagliente. Comunque stai provando quel misto senso di libertà e di nostalgia del tuo piccolo che ti fanno andare avanti. Il primo passo l’hai fatto. Poi arrivi a destinazione e cosa fai…. pensi di fare subito una video chiamata per vedere tua figlia, che bello, però appena la vedi vorresti baciarla, toccarla sentire il suo profumo. Il primo errore eccolo, già fatto. Insomma passano le ore e gli impegni ti fanno distrarre. Qualche messaggino, per sapere come va, allevia la sofferenza.

La sera

Poi arriva la parte più difficile. La sera. Inizi a chiamare tua madre e le chiedi come va. Ha pianto? Ha mangiato? Domande inutili, non sempre avrai le risposte vere. Ecco che ritornano i sensi di colpa. La notte è la parte più difficile, trascorre insonne (anche) per te che non senti la sua vocina che ti sveglia e sai che come le notti precedenti ti cercherà per conforto e ormai a nove o più mesi non sempre per mangiare. A parte questo c’è un grosso inconveniente che non avevi messo nel conto. Se allatti esclusivamente al seno, probabilmente andrai incontro a un ingorgo mammario e il tiralatte non sempre basterà a svuotare i seni. Così la notte passa tra dolori e il ricordo dei suoi occhi che incontrano i tuoi, quei fari che ti mancano come non mai.

Il ricongiungimento

Il momento più bello, il ritorno. Sei impaziente e non vedi l’ora di riabbracciarlo/a. Quando arrivi sali le scale correndo e ti tuffi su di lei. La mia Clarissa dormiva ma non ho dubitato un secondo: l’ho presa dolcemente, l’ho baciata e l’ho attaccata al seno. È stato come il primo incontro dopo il parto, non sto scherzando, forse più bello perché lei essendo più grande ricambia sorrisi e coccole.

Ecco 10 consigli per rendere più dolce la distanza

  • Prima di lasciare tuo figlio pensaci bene, devi essere convinto e se sarà necessario lo sarai anche se a malincuore. Però come mi ha detto una cara amica qualche giorno prima del nostro distacco, “devi essere predisposto”.
  • Prima di uscire di casa verifica che abbia preso il tiralatte. Sarà un toccasana per il tuo seno. A volte però come ho raccontato prima non è sufficiente. Puoi aiutarti con doccia calda e massaggio al seno.
  • Condividi la scelta con tuo marito o il tuo compagno, è importante essere supportati da loro.
  • Quando lo sconforto ti assale pensa che lei o lui è in ottime mani e sentirà l’affetto dei nonni e degli zii che lo/la accudiranno.
  • Chiama o video chiama solo se sei sicuro che ti farà bene vederlo/la e non ti farà sentire di più la sua mancanza.
  • A volte le separazioni sono necessarie e non puoi far nulla se non renderle più dolci.
  • Non dare spiegazioni a chi ti incontrerà e vorrà sapere perché non l’hai portato, sono tutti bravi a dispensare consigli.
  • Concentrati su ciò che devi necessariamente fare e che ti tiene lontana da tuo figlio, non rimuginare altrimenti avrai vanificato il sacrificio.
  • Non trasmettere ansia alle persone che si occupano di lui/lei, sanno come si fa e non ti deluderanno. Saranno comprensibili i pianti, ricordati che per lui tu sei il mondo.
  • Goditi il ritorno, sarà un momento dolcissimo. Tuo figlio ti aspetta.

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