Leggete favole ai piccoli: saranno più felici

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Una favola al giorno e i bambini crescono più inclini all’apprendimento e più felici. Lo dicono gli studiosi della Oxford University Press oltre che nonne e genitori amanti della lettura. Leggere favole inoltre combatte l’eccesso di virtualità che interessa i nostri tempi e attraverso le storie, i bimbi, imparano a conoscere la vita

Una favola al giorno renderà i nostri bimbi adulti più felici. A dirlo non sono solo le nonne di un tempo, ma anche un recente studio condotto dalla Oxford University Press. Secondo gli esperti britannici, ripristinare la sana abitudine della favola della buonanotte, non solo concilierebbe il sonno dei piccini, ma potrebbe diventare un investimento per il futuro. Bimbi abituati all’ascolto o alla lettura condivisa di favole, diventano adolescenti più inclini all’apprendimento e adulti più comprensivi. Gli studiosi della celebre università consigliano un vademecum semplice e concreto. Per leggere una favola ai piccini e far sì che questi ne siano “rapiti” bastano poche regole.

  • Il rituale. Importante è che per i bimbi la lettura non sia un evento casuale, un piacevole rito quotidiano. Che sia dopo il pranzo o prima della nanna, le pagine da condividere devono diventare un appuntamento fisso, al quale prepararsi ed arrivare tutti insieme con entusiasmo e con la debita tranquillità.
  • Fare il vuoto intorno. Azzerare i rumori di sottofondo è fondamentale. Niente tv o radio accese e alla larga anche i telefonini ed i tablet. La lettura della favola è una tradizione antica, lontana dalla tecnologia e dai troppi bip che inquinano il nostro quotidiano.
  • Non conta la quantità, ma la qualità del tempo. Pensare di potere catturare l’attenzione del bimbo per ore è utopia. Cercare di concentrare il suo interesse in dieci, quindici minuti al massimo deve essere un impegno. Il bimbo non avrà il tempo di stancarsi e aspetterà il giorno successivo per conoscere il seguito della storia.
  • Il tono di voce. Un timbro costante nella lettura non intrigherà i piccini. Variare il tono, dando pathos alle parole lette e cercando di imitare le voci dei personaggi, farà sì che il bimbo invece non abbia cali di attenzione e che sia partecipe in toto dell’avventura narrata.
  • Creare una serialità. Shahrazad in questo la sapeva lunga. Catturare l’attenzione dell’ascoltatore, proponendo una narrazione a puntate, renderà ancora più piacevole l’incontro con la lettura. La suspence, secondo i nostri studiosi, funziona sempre a maggior ragione con i bambini.

Perché le favole sono così importanti per i più piccoli?

Gli esperti di Oxford non hanno dubbi. La favola è un’allegoria della vita. Lo aveva già intuito nel 1928 Vladimir Propp, linguista ed antropologo russo. Fu in quell’anno che Propp diede alla stampa il celebre saggio la Morfologia della fiaba. Gli studiosi inglesi lo ricordano per grandi linee. Propp individuava 31 funzioni stabili all’interno di qualsiasi fiaba. Dentro queste funzioni narrative è metaforizzata la vita. Gli eroi e i loro opposti, l’oggetto del desiderio, la lotta, gli alleati, la vittoria e le sanzioni sono passaggi fondamentali della più celebri narrazioni. I bimbi, abituandosi all’ascolto delle favole, imparano, in un certo senso, a conoscere la vita, pericoli e gratificazioni comprese. Le favole sono quindi un’educazione ante litteram al quotidiano e alla sua complessità.

Secondo gli studiosi, inoltre, far sì che i bimbi abbiano un appuntamento fisso con le pagine di un libro, li aiuterà a delimitare l’eccesso di virtualità, che interessa i nostri tempi. Educare i bimbi all’odore delle pagine, li aiuterà a disintossicarsi dal perenne ricorso alla multimedialità. Del resto, secondo la nota Università inglese, le pagine da sfogliare sono sinonimo si serenità, l’esposizione costante a telefonini e tablet, l’esatto opposto.

Buona lettura!

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