Il misterioso ordine dei bambini che non corrisponde all’ordine degli adulti. È il più intenso dei periodi sensitivi che il bambino sviluppa e vive. Non sono capricci, ma punti di riferimento per la crescita emotiva e cognitiva
Lo sapevate che l’ordine è un concetto importante per i bimbi? Maria Montessori afferma che per costruirsi, i bambini hanno bisogno di ordine. Una casa in disordine e sovraccarica di oggetti vari li confonde, li soffoca e ne “frustra lo sforzo di dare un senso all’ambiente circostante”.
Non è l’ordine che intendiamo noi, ma è un ordine misterioso che i bambini hanno. Spesso mettono un giocattolo sempre nello stesso posto. Quando prendono un qualcosa di mamma che sia un fazzoletto, un foulard, un quaderno lo posizionano sempre nello stesso angolo e quando non si trova sono guai.
Per non parlare degli zainetti per l’asilo. In ogni tasca c’è un gingillo, qualcosa che per noi è indifferente ma per il bambino è un punto di riferimento. Vi accorgerete che se spostate i suoi oggetti dallo zainetto lui se ne accorge subito, reclamando ciò che è suo.
Maria Montessori dice: “Tutto questo dimostra che la natura pone nel bambino la sensibilità all’ordine, come costruzione di un senso interno che non è la distinzione tra le cose, ma la distinzione dei rapporti tra le cose; e perciò collega l’ambiente in un tutto ove le parti sono tra loro dipendenti. In tale ambiente conosciuto nel suo insieme diviene possibile orientarsi per muoversi e raggiungere degli scopi: senza tale acquisto mancherebbe il fondamento della vita di relazione”.
Cosa è l’ordine per il bambino
L’ordine fa parte di un periodo sensitivo del bambino, anzi è uno dei più intensi e importanti tra i periodi sensitivi, che è attivo tra i 6 mesi e i 3 anni.
Non meravigliamoci e non sgraniamo gli occhi, infatti il bambino nell’immaginario comune, è colui che mette in disordine per eccellenza. Attenzione alla differenza: l’adulto ricerca l’ordine nell’ambiente esterno per soddisfare un proprio bisogno estetico, dunque si tratta di un mero piacere.
Per il bambino invece l’ordine è qualcosa di più profondo, qualcosa che risulta essere necessario alla stessa possibilità di essere e muoversi agevolmente nel mondo. Scrive Montessori: “La natura pone nel bambino la sensibilità all’ordine, come costruzione di un senso interno che non è la distinzione tra le cose, ma la distinzione dei rapporti tra le cose; e perciò collega l’ambiente in un tutto ove le parti sono tra loro dipendenti”.
Quando il bambino ha desiderio di ordine
La sensibilità all’ordine viene acquisita dalla nascita fino ai 3 anni per poi perfezionarsi nei prossimi anni. In base all’ordine che è intorno a sé il bambino ne costruisce una rappresentazione psichica e ordina tutte le cose nella sua mente.
I bambini in questo periodo desiderano che ogni cosa sia al suo posto e non la cercano in un altro se non la trovano dov’è sempre stata. E ciò non è sinonimo di poca intelligenza ma appunto di un senso dell’ordine che non viene rispettato e per loro non ha senso. Per questo è molto importante nel lavoro dell’aprire le scatoline, che la sorpresa presente in una scatola sia sempre la stessa. In questo modo viene rispettato il desiderio del piccolo.
Bisogno assoluto di ordine…ovunque
Se si guarda la cameretta di un bambino, non concentrandosi su quell’ordine che le mamme vogliono vedere, si capisce subito che i suoi giochi hanno una filosofia, una “regola” un ordine appunto. Tutto è diviso per colori, grandezza, tipologia di giochi. Il bambino fa capire che ha bisogno di ordine e questo non significa che è capace di fare “ordine” come i grandi lo intendono.
Come aiutare il bambino e il suo ordine
Per soddisfare questo suo bisogno dobbiamo prestare attenzione al suo ambiente: fare una selezione degli oggetti. Mettere i ripiani alla sua altezza. Stabilire rituali quotidiani. Fare le cose con lui seguendo più o meno lo stesso ordine. Non buttare qualche “cosina” che per noi è superflua perché per lui è fondamentale.
Vedrete che anche quando leggete insieme una storia che vostro figlio conosce bene lui si sorprenderà se cambiate qualche parola e ve la ripeterà per come lui l’ha memorizzata. Ancora spesso essere vestiti e svestiti sempre secondo un certo ordine, volere che sia la mamma e non il papà, o viceversa, a farlo, non riuscire a calmarsi se non si sente una certa canzone prima di dormire, lavarsi i denti nello stesso bagno e con lo stesso dentifricio sono tratta dettagli che all’apparenza sembrano insignificanti ma che se non rispettati creano vere e proprie difficoltà psichiche al bambino. Ecco perché tenta di ribellarsi nell’unico modo che ha a disposizione: piangendo e urlando. In questi casi bisogna fare un bel respiro, portare pazienza e recare di capire qual è in quel momento il bisogno che sta esprimendo.