L’attività fisica regolare, fin dalla più tenera età, apporta innumerevoli benefici al corpo e alla mente, quindi sì allo sport per i bimbi. Aiuta uno sviluppo armonioso, contrasta l’obesità e favorisce socializzazione e integrazione
L’esercizio fisico? Il movimento? Insomma lo sport per i bimbi è tutto innato. E per il loro sano sviluppo si tratta di elementi fondamentali, da coltivare, tanto più nella società odierna in cui il concetto di gioco all’aria aperta è sparito e si sono, invece, affermate attività e discipline sportive strutturate, anche in forma competitiva. L’attività fisica regolare, fin dalla più tenera età, apporta innumerevoli benefici al corpo e alla mente. Come l’alimentazione e il sonno, anche lo sport è da considerarsi un elemento chiave per la crescita dei piccoli.
I vantaggi dello sport per i bimbi
I bambini vanno avviati alla pratica sportiva con convinzione, sempre in accordo con il pediatra di riferimento e anche quando i genitori li vedono minuti e deboli all’apparenza. Le ragioni per farlo? Innumerevoli. Fare sport aiuta a tenere sotto controllo il peso corporeo, a ridurre grasso e pressione sanguigna, a mantenere sano l’apparato osseo, in breve a irrobustire il fisico e, spesso, a prevenire certe malattie. Non solo giovamenti fisici, ma anche a livello mentale ed emotivo: fare sport, infatti, aiuta a migliorare il rendimento scolastico, riducendo stress e ansia, contrasta la sensazione di solitudine e forme di depressione, prepara a ogni tipo di apprendimento e aiuta a controllare abitudini alimentari scorrette e rischi comportamentali come il ricorso alla violenza, l’uso di tabacco o sostanze stupefacenti.
Il nemico numero uno
Il sovrappeso infantile, che può diventare obesità è il nemico numero uno. E può dipendere dalla scarsa attività fisica quotidiana. Per controllare sovrappeso e obesità, che possono determinare problemi cardiovascolari nell’età adulta, ma anche nell’immediato, la pratica sportiva è determinante. Al di là della disciplina che si sceglie, bisogna dedicare allo sport almeno 45 minuti al giorno, per cinque giorni alla settimana. Al di là di un impegno continuativo e strutturato, anche nel tempo libero i bimbi vanno accompagnati nel movimento e nell’esercizio fisico. Determinanti risultano le attività del nucleo familiare: organizzare passeggiate, a piedi o in bicicletta, e rinunciare talvolta all’automobile, contribuisce al benessere fisico.
Sport per i bimbi. Quali discipline?
Prima di affinare la pratica di una singola attività serve un percorso base, che rafforzi il senso dell’orientamento nello spazio e affini le capacità di concentrazione e attenzione. Inizialmente lo sport deve essere solo un gioco, una pratica divertente, un momento d’aggregazione, niente a che fare con la competizione e con l’agonismo. Fino ai quattro, cinque anni è meglio privilegiare le attività sportive che favoriscono equilibrio e conoscenza del corpo. Ginnastica artistica, atletica e nuoto sono la base ideale per garantire l’armonioso sviluppo del corpo. Molti giochi comuni alla fase propedeutica della ginnastica artistica e dell’atletica leggere uniscono il suono al movimento, favorendo un ulteriore ampliamento di competenze neurosensoriali. Almeno nei primi dieci anni di vita andrebbero evitati sport asimmetrici come tennis e scherma, perché non favoriscono uno sviluppo corporeo armonico.
Il nuoto
È tutt’altro che un luogo comune l’importanza del nuoto e la completezza di quest’attività sportiva per i più piccoli. Prima di tutto, saper nuotare è una competenza che in determinati casi può salvare la vita. Nuotare stimola l’appetito e, se si nuota per almeno due ore, favorisce anche il sonno. Poi ci sono vantaggi molto evidenti per la maturazione fisica: è uno sport da privilegiare perché non determina carichi e sollecitazioni sull’apparato locomotore, accresce la capacità cardiocircolatoria, aumenta la resistenza, permette di potenziare il tono muscolare del sorso, dell’addome e del collo, migliorando la coordinazione neuromuscolare.
Sport di squadra
A livello di maturazione fisica, ma anche psicologica sono importanti gli sport di squadra. Il perché è presto spiegato. Solidarietà, autocontrollo, disciplina e senso di aggregazioni vengono esaltati nelle pratiche sportive di gruppo. Chi è timido o soffre di autostima in un contesto di squadra prende coraggio e si apre agli altri, sentendosi valorizzato dai compagni. Giocare assieme, che rappresenta uno sport per i bimbi, poi consente di amplificare la felicità di una vittoria, ma anche di condividere il dolore di una sconfitta
In caso di asma o diabete
Patologie più o meno gravi possono coesistere con la pratica sportiva, anche nei giovanissimi, con un grado di impegno commisurato all’importanza della malattia. Non è un caso, ad esempio, che non siano più una rarità i campioni alle prese con l’asma. Lo sport, infatti, può aiutare a sopportare meglio l’effetto di una potenziale crisi d’asma: quando il bambino è in attività, la gabbia toracica è sotto esercizio e funziona meglio. Per i piccoli che soffrono d’asma sono preferibili gli sport che richiedono continuità nello sforzo, piuttosto che scatti veloci, per esempio basket o pallavolo, oltre che il nuoto. In caso di diabete, lo sport è parte della terapia, nel senso che quando la malattia è sotto controllo, fare sport aiuta a controllare la necessità di somministrarsi l’insulina sulla base della terapia che sta seguendo.