Congedo Paternità. Info utili

paternità e congedi parentali

Il ruolo del papà nel nuovo panorama economico, culturale e sociale. Scopriamo assieme le tutele riconosciute e garantite ai padri lavoratori.

In risposta all’evoluzione del ruolo della donna sia all’interno che all’esterno delle mura domestiche, l’uomo ha via via cominciato ad intervenire in attività che prima erano relegate esclusivamente alla moglie/madre.

Proprio al fine di promuovere una maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia e a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il Testo Unico n. 151 del 2001, art. 28, ha introdotto il cd. Congedo di paternità riconoscendo al lavoratore il diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità, o per la residua parte che sarebbe spettata alla lavoratrice usufruendo di una indennità pari all’80% della retribuzione.

Il congedo di paternità spetta anche in caso di affidamento e adozione ma decorre dall’ingresso del minore in famiglia, se adozione nazionale, oppure dall’arrivo del minore in Italia se internazionale.

L’esercizio di tale diritto però non è obbligatorio ed è subordinato alla presenza di determinati presupposti come: morte o grave infermità della madre, abbandono o affidamento esclusivo del bambino al padre.

Congedo obbligatorio

Indipendentemente dal congedo di maternità, il padre lavoratore dipendente ha l’obbligo di astenersi dal lavoro per 1 giorno entro i 5 mesi dalla nascita del figlio. In questo caso l’indennità spettante sarà pari al 100% della retribuzione (L. Fornero 92/2012)

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