Arriva il primo giorno di scuola elementare. I bambini cominciano un nuovo percorso che sarà importante per la loro vita e sarà un ricordo da custodire gelosamente. Preparare i piccoli a questo giorno li aiuterà a stare meglio in classe e a conoscere nuovi compagni
Primo giorno, prima elementare. Anche per tuo figlio settembre è tempo di scuola primaria? Niente panico! Si tratta di un cambiamento certamente positivo che necessita di un sorriso, energia e confronto. I vostri bambini saranno in parte estasiati ma anche agitati di affrontare questa nuova avventura, quindi è bene rendere questo periodo il più bello e divertente possibile. Sarà infatti un grande evento sia per il bambino che per il genitore: ognuno con le sue paure e incertezze si accinge ad affrontare questa nuova sfida fatta di nuove amicizie, regole, competizioni, tanto lavoro e uno scambio continuo con il prossimo. Come affrontarlo al meglio? Lo abbiamo chiesto alla maestra Silvia La Barbiera, scuola primaria “Karol Wajtyla” di Belmonte Mezzagno.
Primo giorno alle elementari: come affrontarlo al meglio, senza traumi
Il primo giorno di scuola elementare verrà, probabilmente, ricordato per sempre. Si tratta del passaggio dall’età infantile, a quello in cui si gettano le basi educative, sociali e culturali. La scuola primaria accompagnerà gli allievi, infatti, fino all’età in cui diventeranno dei teenager pronti ad affrontare le scuole secondarie. «Per vivere al meglio il primo giorno di scuola elementare serve molto coraggio – afferma la maestra Silvia La Baribiera – «È una sfida ricca di cambiamenti e novità, alle quali ognuno potrebbe reagire in maniera totalmente diversa. Rappresenta un confronto con il futuro, mediante un percorso fatto di disciplina e regole durante il quale toccherà rimboccarsi le maniche».
In questa fase giocano un ruolo fondamentale gli insegnanti, che devono informare in modo completo gli allievi sulle novità del nuovo percorso scolastico, su quel che ci si aspetta da loro, ma anche su spazi e tempi dedicati al gioco e alla ricreazione, che per loro rappresentano una rassicurante continuità col passato. Ed è importante che anche i genitori siano coinvolti in questa fase, dando il buon esempio e aiutando il bambino a responsabilizzarsi, a rispettare gli orari e le regole, ad aver cura del materiale scolastico. Anche se così piccoli, i bambini sanno egregiamente farsi carico di regole ed impegni, purché ne siano informati in modo chiaro.
Il distacco dai genitori
L’aspetto della separazione dai genitori è uno di quelli su cui si sono maggiormente concentrati gli psicologi dell’infanzia: il bambino in qualche modo deve essere preparato alla nuova routine e al fatto che d’ora in poi starà separato dai suoi familiari per diverse ore al giorno soprattutto in fase di studio anche pomeridiano.
Di fondamentale importanza sarà raccontare ai piccoli che cosa accadrà quando varcheranno le soglie della nuova scuola. La parola chiave dei vostri confronti deve essere “accoglienza”: i bambini devono sentirsi accolti dall’ambiente nuovo che impareranno a conoscere, dalle maestre e dai loro compagni.
È proprio per questo che un’altra parola importante che risuona il primo giorno è “conoscenza”. «Invitiamo sempre i piccoli a presentarsi, a dire il loro nome, a fare dei disegni sull’evento che stanno vivendo – spiega Silvia La Barbiera – L’interazione tra di loro è invogliata dalla libera scelta di sedersi anche vicino a bambini che già conoscono; questo è importante perché l’integrazione deve essere fatta con molta delicatezza e con i giusti tempi».
Attenzione ai bambini di cinque anni, gli anticipatari
Se un bambino ha iniziato le elementari al quinto anno di vita, vuol dire che c’è stato il raggiungimento di alcune competenze. Il bambino dovrebbe quindi essere pronto ad affrontare il passaggio al nuovo sistema scolastico senza particolari ostacoli. «Importante è osservare il bambino nelle diverse fasi della giornata, sia durante le ore di studio, che durante quelle ludiche – afferma la maestra – Se si notano delle difficoltà da parte del piccolo, come problemi di apprendimento, fatica a mantenere costante l’attenzione, disturbi del linguaggio o particolari condizioni di svantaggio rispetto ai compagnetti, è bene intervenire tempestivamente e valutare se il bambino è effettivamente pronto a frequentare o se è preferibile attendere».
Consigli utili ai genitori
«Tranquillizzare nella fase di passaggio è molto importante – prosegue l’insegnante – consigliamo sempre ai genitori di portare i bambini anche open day che organizzano le scuole primarie per mostrare fisicamente il luogo in cui passeranno i prossimi cinque anni della loro vita. Molto spesso infatti, è l’ignoto che spaventa (anche gli adulti): per questo, rompere un ipotetico immaginario permette di rassicurare il bambino nel passaggio». Ciò servirà anche, soprattutto se programmerete una visita durante gli orari di apertura in cui la struttura sarà piena di altri bambini, di familiarizzare con l’ambiente e apprendere il percorso casa-scuola e viceversa.
Altro consiglio è quello di preparare insieme tutto il necessario: «La scuola primaria rappresenta per il bambino un passo verso un’età più matura” – spiega l’insegnante – scegliere quindi quaderni, penne, astucci e zainetto insieme, può rivelarsi un modo per coinvolgerlo e farlo sentire parte integrante del cambiamento. Anche il grembiule è un elemento importante: scegliete quello che più gli piace in modo per invogliarlo a vivere la nuova avventura. La gioia di comprare il materiale che servirà a imparare cose nuove e più belle sarà motivo di relax e serenità fisica e mentale».
Ulteriore raccomandazione è quella di insegnare il rispetto per le regole scolastiche. Qualunque età abbia il bambino, è importante che i genitori lo accompagnino nel suo percorso di responsabilizzazione, educandolo a condividere le regole della scuola, dando per primi il buon esempio nel rispettare gli orari e le indicazioni fornite dagli insegnanti.
L’importanza del sonno
«Un consiglio che spesso diamo ai genitori prima dell’inizio della scuola è quello di far andare a dormire i bambini presto – prosegue Silvia La Barbiera – durante la stagione estiva gli orari si allungano e spesso non ci si accorge se è tardi o meno, ma con l’inizio della scuola bisogna riposare di più.
Per facilitare il sonno è importante che il piccolo trovi il modo di rilassarsi, magari facendo un gioco tranquillo o leggendo un libro insieme». Fondamentale, inoltre, non svegliarsi in ritardo! Non gioverebbe al bambino fare di corsa il primo giorno di scuola: occorre puntare la sveglia in orario, gustare con calma una sana colazione, per poi avere il tempo di lavarsi e vestirsi con tranquillità. Prima di andar via, non dimenticate la foto di rito!
Nessuna frontiera
Oggi più che in passato, le classi ospitano bambini provenienti da nazionalità diverse e/o bambini con difficoltà psico-motorie. Insegnare il rispetto per la diversità è il primo passo per un’educazione “openmind”. Se in classe sono presenti bambini di lingua e cultura diversa dalla propria, occorre aiutare il piccolo a trovare la corretta modalità di comunicazione e relazione con loro; stesso discorso se vi sono bambini diversamente abili. In questo caso, è molto importante che il genitore valuti innanzitutto se lui per primo ha ansie rispetto a tali situazioni, perché il bambino potrebbe percepirle e farle sue: solo mostrandoci sinceramente privi di pregiudizi possiamo contribuire a far crescere una nuova generazione di cittadini senza pregiudizi.