Parlate ai vostri figli dell’8 marzo. Raccontate perché è nata la festa della Donna. È utile per parlare loro sin da bambini di diritti umani e far conoscere la storia
L’8 marzo di ogni anno tutto il mondo celebra la festa delle Donne, una ricorrenza che merita una riflessione sui diritti umani e non solo. Rappresenta un modo per dire che anche la voce delle donne deve essere ascoltata e che anche loro hanno il diritto di essere riconosciute.
È la giornata internazionale della donna quella che l’8 marzo di ogni anno viene celebrata in tutto il mondo. Secondo il sito ufficiale è “un giorno in cui si celebrano gli obiettivi sociali, economici, culturali e politici raggiunti dalle donne. Qual è il significato di questa festa? E perché è importante, oggi come in passato, spiegarne il significato ai bambini? La risposta è legata al campo dei diritti umani e nella lotta alla difesa delle donne.
Perché spiegare la festa delle donne ai bambini
L’otto marzo si celebrano tutte le donne che lottano e hanno lottato per le conquiste sociali, come il voto. Donne forti ed intraprendenti, fragili e dolci, che si sono impegnate per il bene comune. Si festeggia una festa che simboleggia l’amore in tante forme ed una di queste (la più importante) è il rispetto. Celebrare la festa della donna insieme ai propri figli non è solo un’ottima occasione per passare del tempo insieme, ma è anche un momento importante per trasmettergli valori giusti e sani con cui crescere.
Spiegare la festa delle donne ai bambini
Per iniziare a spiegare la festa della Donna, un gioco carino che potete fare con i vostri figli è quello chiedere di ricordare alcune donne che hanno fatto la differenza del mondo, magari mostrando delle foto e aiutateli a conoscere e apprezzare Rosa Parks, Amelia Earhart, Malala Yousafzai, Aung San Suu Ky, e tante altre donne che si sono distinte nel mondo per il loro impegno. È un primo passo che renderà utile la conoscenza di questa ricorrenza. Potrà essere utile, poi, seguire questo schema:
- raccontate ai vostri figli che ci sono stati momenti storici, più o meno recenti, in cui le donne hanno dato un enorme contributo al mondo ma i loro successi non sono stati celebrati tanto quanto quelli degli uomini
- spiegate, facendo degli esempi concreti, delle sfide quotidiane delle donne, come trovare un equilibrio tra la maternità e il lavoro – problema che riguarda gli uomini in misura minore – e come combattere gli stereotipi
- educate, soprattutto i maschietti, a capire che una donna che afferma la propria idea non è dispotica, ma va ascoltata e valutata al pari di un uomo.
Un po’ di storia della festa della donna
La giornata internazionale della donna è, purtroppo, legato a un tragico episodio di cronaca nera. È l’8 marzo del 1908 quando, a New York, 129 operaie di una fabbrica morirono per aver rivendicato i loro diritti. Scioperarono e, durante un incendio, persero la vita mentre cercavano di migliorare la qualità delle loro vite. Questo gruppo di operaie, per diversi giorni, aveva infatti bloccato la produzione dell’industria tessile Cotton, per protestare contro i turni di lavoro massacranti. Stanco di questo continuo e prolungato manifestare, il proprietario della fabbrica decise di chiuderle all’interno degli spazi della fabbrica, dove purtroppo, si sviluppò un incendio che non lasciò alle giovani operaie vie di scampo. Proprio queste donne e la loro vicenda, con il tempo, diventarono il simbolo della rivendicazione dei diritti anche per altre donne. La mimosa, simbolo della giornata, viene scelta come simbolo della festa dell’8 marzo in Italia nel 1946 dall’Unione Donne Italiane (UDI).
La festa della donna oggi
Oggi la festa della donna ha un po’ perso il suo valore iniziale. Mentre ci sono organizzazioni femminili che continuano a cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi di varia natura che riguardano il sesso femminile – come la violenza contro le donne e il divario salariale rispetto agli uomini, l’aborto e le pari opportunità anche al di fuori della sfera lavorativa -, molte donne considerano questa giornata come l’occasione per uscire da sole con le amiche, lasciando mariti, compagni e figli a casa, e concedersi qualche “sfizio”, che magari in altre serate non sarebbe permesso.