Allarme stress in gravidanza

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La presenza di stress cronico in gravidanza favorisce l’insorgenza di stress nel nascituro; nonché una maggiore vulnerabilità ai disordini psichici. Studi condotti sullo stress prenatale dimostrano infatti che esso programma un aumento dei comportamenti d’ansia; il che significa che la risposta emozionale del bambino sarà programmata per attivarsi più rapidamente e più intensamente in presenza di un agente stressante. Egualmente dicasi in relazione all’incidenza di stress e depressione materni sul nascituro. E’ dunque fondamentale che la futura madre impari a gestire adeguatamente le condizioni di stress che si trova a vivere, attraverso tecniche che ne consentano il controllo, insegnate da un esperto.

Lo stress in gravidanza determina stress nel nascituro

Sono le primissime esperienze nel grembo materno a modellare i sistemi di regolazione dello stress nel feto, lasciando delle tracce che tenderanno poi a permanere durante la vita.

In proposito si parla di formazione fisiologica precoce, comprovata dall’aumento di cortisolo (c.d. ormone dello stress) nell’amigdala, che è il centro della risposta emozionale.

Studi condotti su bambini di quattro anni con livelli di cortisolo elevato dimostrano che essi presentano anche maggiori difficoltà emotive e comportamentali.

Tale correlazione è stata evidenziata anche nel caso in cui nel corso della gravidanza la madre abbia dei vissuti depressivi, che sono in genere innescati da condizioni di stress protratte, alle quali non si è saputo far fronte.

Uno studio, in particolare, dimostra che bambini di quattro anni sottoposti nell’utero a stress e depressione della madre presentavano livelli di cortisolo più elevati, a cui conseguivano comportamenti ansiosi/depressi e, più in generale, difficoltà di ordine emotivo. In pratica, essi erano stati programmati in tal senso.

Conseguenze di una programmazione allo stress nel nascituro

L’imprinting nell’asse dello stress del nascituro fa si che la risposta emozionale del bambino verrà programmata per attivarsi in maniera più rapida e più intensa in presenza di un agente stressante.

Questa alterazione tende a persistere nel tempo e può essere all’origine di comportamenti ansiosi da adulti, e più in generale di disagi e disturbi di ordine psichico.

Come prevenire e gestire lo stress in gravidanza

Dal fatto che è il comportamento materno a guidare l’asse dello stress nel nascituro si desume la fondamentale importanza del controllo delle situazioni stressanti da parte della madre nel corso della gravidanza.

Imparare tecniche mirate a questo scopo è alla portata di tutte, e assicura altresì un beneficio anche in futuro, quando la mamma si troverà a dovere fronteggiare le immancabili situazioni di stress connesse a un momento successivo al parto. Allora, infatti, potrà ricorrere alle tecniche apprese in gravidanza e controllare la risposta allo stress. Prevenendo altresì quei disagi di ordine psichico, per lo più correlati a disturbi dell’umore (ansia, depressione), che lo stress protratto finisce per generare ove non sia adeguatamente gestito.

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Eva Quattrocchi
Sono approdata al trattamento dei traumi partendo dalla gestione dello stress, attraverso diverse tecniche in cui mi sono formata nel corso di molti anni (tra le quali: Eft, Training Autogeno, Respirazione Olotropica,  Psych-k,). Inizialmente me ne sono occupata come psicologa clinica e giuridica, grazie alla mia doppia formazione professionale - laurea in Giurisprudenza; laurea in Scienze Psicologiche Applicate e laurea magistrale in Psicologia Clinica (conseguite con il massimo dei voti) -. Successivamente, ho optato in via esclusiva per l'ambito clinico, occupandomi, in particolare, di disturbi di personalità, soprattutto nell'ambito della tutela delle vittime di narcisista patologico; nonché di tematiche connesse alla genitorialità. Svolgo sessioni in presenza e online. Sono iscritta all'Albo A) degli Psicologi della Regione Sicila e all'Albo dei periti presso il Tribunale di Palermo. Telefono: 0039 3333344721

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