Durante i nove mesi di gravidanza sarebbe utile andare dal dentista per il controllo dei denti. In questo periodo la donna incinta è soggetta a patologie dentali quali gengiviti, parodontite, mobilità dentaria, carie e ascessi. Di sicuro una buona igiene orale aiuta a evitare questi rischi
Durante la gravidanza si verificano profondi cambiamenti fisiologici ed è noto come questi possano frequentemente indurre alcune malattie ai denti. Durante il periodo della gravidanza si consigliano controlli periodici, al fine di prevenire o curare eventuali patologie che se trascurate possono diventare problematiche sia per lo stato di salute della mamma in dolce attesa che per il piccolo nascituro. Rossella Salerno, odontoiatra specializzata in prevenzione e terapia odontoiatrica in gravidanza e nella prima e seconda infanzia, ci dà i consigli per il benessere della bocca delle donne incinte.
Dottoressa Salerno, a quali malattie dentali si va incontro in gravidanza?
«Le donne incinte sono soggette a diverse patologie dentali, le più comuni sono per esempio gengivite, parodontite, mobilità dentaria, carie e ascessi, demineralizzazione dello smalto, granuloma piogenico».
Perché le donne in gravidanza soffrono di gengivite?
«Gli elevati livelli di estrogeni in circolo durante la gravidanza, inducono sostanziali cambiamenti alle mucose orali, e ad una risposta infiammatoria esagerata a stimoli locali, ad esempio ai batteri presenti nel biofilm orale o gengivale, esitando in segni quali edema , sanguinamento gengivale o parodontopatie».
Ci possono essere conseguenze per il feto?
«Già dal 1996 alcuni studi scientifici hanno dimostrato che le patologie croniche del cavo orale possono essere correlate (pur avendo un ruolo aspecifico), a parto pre-termine o perdita di peso corporeo del feto con conseguente basso peso alla nascita. Tali eventi avversi possono manifestarsi a causa dell’intervento diretto dei batteri scatenanti le patologie croniche orali, che inducono l’organismo alla produzione di una varietà di mediatori infiammatori chimici (prostaglandine, interleuchine, endotossine) che condizionano in negativo il normale decorso della gravidanza. Ulteriori studi scientifici condotti nel 2010 hanno dimostrato che il fusobacterium nucleatum (specie batterica originata dal biofilm parodontopatogeno sottogengivale della madre) traslocato a livello placentare può causare gravi conseguenze per il feto».
Il reflusso o vomito può causare problemi ai denti?
«L’iperemesi gravidica mattutina, fenomeno fisiologicamente presente in molte gravidanze o il reflusso gastro esofageo possono indurre la demineralizzazione dello smalto a causa dell’attacco degli acidi, causando erosione dentale e l’aumento della possibilità di carie».
La carie può essere contagiata dalla mamma al bambino dopo la nascita?
«Beh, direi di si. È stato dimostrato che può avvenire la trasmissione verticale dello streptococco mutans attraverso scambi salivari tipo baci, scambio di stoviglie, e sono stati ritrovati gli stessi ceppi batterici responsabili della carie nelle mamme e nei loro bambini».