Ecografia morfologica, cos’è e quando si fa

Si chiama ecografia morfologica di II livello e serve a indagare appunto sulla morfologia del feto e così escludere alcune malformazioni. Non è un esame invasivo, viene effettuata con un ecografo ad alta definizione da un ginecologo formato appositamente

Un altro “incontro magico” con il proprio figlio nella pancia si ha grazie alla morfologica ecografia approfondita che fa vedere “di più” rispetto alle normali ecografie e all’ultrascreening, l’ecografia del I trimestre. Viene infatti eseguita da medici che sono specializzati in questo esame.

La morfologica dice molto di più del sesso… tanto atteso dai genitori. «Attenzione, spiega Sergio Di Leo, ginecologo specializzato in Tecniche ultrasonografiche nel campo dell’ostetricia e della ginecologia, la morfologica non fa una diagnosi ma è uno studio morfologico che permette di scorgere alcuni segni sospetti. Se si riscontrano anomalie si avvia un iter diagnostico».

L’ecografia morfologica a che settimana di gravidanza si fa?

«La morfologica generalmente si può fare dalla diciannovesima alla ventunesima settimana di amenorrea. Questa è l’età giusta, perché il feto è ben formato e possiamo fare lo studio dettagliato della morfologica degli organi a livello fetale. Infatti viene analizzata con più accuratezza l’anatomia del feto.

In pratica andiamo a studiare determinate caratteristiche che sono richieste dalla Società Italiana di Ecografia in Ginecologia e Ostetricia (Sieog) che impone all’ecografista di andare a misurare e a guardare alcuni organi specifici. Il ginecologo che fa l’eco morfologica è obbligato a dare alla coppia tutta l’iconografia delle immagini registrate».

Ecografia morfologica

Quali organi si attenzionano principalmente nell’ecografia morfologica del II trimestre?

«Gli organi che si studiano sono tanti in particolare si pone attenzione alla misurazione del cervelletto, perché il diametro trasverso del cervelletto, misurato in millimetri, corrisponde orientativamente alla settimana di gestazione.

Per esempio un cervelletto di 21 mm indica che la paziente è a 21 settimane. Poi altri organi sono il ventricolo, il setto pellucido, il naso, il labbro superiore, le orbite, il cuore con tutte le sue sezioni, la vescica, i reni.

Quindi fornisce molte più informazioni rispetto al solo sesso… tanto atteso dai futuri genitori. Attenzione la morfologica non fa una diagnosi ma è uno studio morfologico che permette di scorgere alcuni segni sospetti. Se si riscontrano anomalie si avvia un iter diagnostico».

Se il risultato di un’ecografia morfologica è sospetto che tipo di indagini sono consigliate?

«La morfologica può riscontrare anche la presenza di malattie infettive. Quindi a seconda del tipo di caso sospetto cambia la diagnosi. Nel caso di una malattia infettiva si va a studiare il germe, nel caso di una possibile cromosomopatia si andrà a fare l’amniocentesi tardiva.

In genere questa si fa alla 16 esima settimana ma in casi estremi si fa appunto tardivamente, ma non oltre la 24 esima in quanto lo Stato italiano permette di interrompere una gravidanza entro le 24 settimane.

Poi ci sono test che la donna può eseguire precocemente come per esempio la villocentesi che si fa dalla nona fino alla undicesima settimana e che fornisce il cariotipo.

Questo è un esame invasivo che consiste nel prelievo dei villi coriali, ovvero frammenti di tessuto coriale che si trovano nella placenta, che danno informazioni su eventuali malattie cromosomiche o genetiche presenti nel feto».

L’ecografia morfologica è innocua per il feto?

«Con le procedure adottate oggi l’ecografia è esente da rischi, nessun problema dunque per il piccolo. Gli ultrasuoni nella pratica ostetrica si utilizzano da decenni e non causano danni».

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