Capirò quando dovrò andare in ospedale? Questa è la fatidica domanda che le donne in dolce attesa si pongono in prossimità del parto. Per la prima, ma anche per la seconda gravidanza i quesiti sono tanti perché si ha sempre l’incertezza di quando e come avverrà la nascita del proprio bebè
Ci sono dei chiari segnali che la donna deve riconoscere per decidere quando è il momento di andare nella struttura sanitaria che ha scelto. Averli bene in mente può aiutare la donna a non fare avanti e indietro dall’ospedale perché le contrazioni non sono ancora regolari e quindi non occorre ancora il ricovero.
Il periodo prodromico è quell’arco di tempo che precede l’avvio del travaglio dal parto vero e proprio, in cui le contrazioni si susseguono in modo ancora irregolare, con variabilità nell’intensità, nella frequenza e nella durata.
Riconoscere, quindi, i segnali del corpo evita stress e stanchezza.
Piero Causa, coordinatore ostetrico dal 1991 al Buccheri La Ferla di Palermo, di mamme che hanno partorito ne ha viste davvero tante.
Ci spiega quali sono i campanelli di allarme che devono spingere una donna ad andare in ospedale.
Eccone alcuni.
Quando andare in ospedale
- rottura delle membrane
- abbondante perdita ematica
- riduzione dei movimenti del feto
- crisi ipertensiva
Ecco maggiori dettagli nell’intervista all’ostetrico Piero Causa.