Il parto si avvicina: quando recarsi in ospedale

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Capirò quando dovrò andare in ospedale? Questa è la fatidica domanda che le donne in dolce attesa si pongono in prossimità del parto. Per la prima, ma anche per la seconda gravidanza i quesiti sono tanti perché si ha sempre l’incertezza di quando e come avverrà la nascita del proprio bebè

Ci sono dei chiari segnali che la donna deve riconoscere per decidere quando è il momento di andare nella struttura sanitaria che ha scelto. Averli bene in mente può aiutare la donna a non fare avanti e indietro dall’ospedale perché le contrazioni non sono ancora regolari e quindi non occorre ancora il ricovero.

Il periodo prodromico è quell’arco di tempo che precede l’avvio del travaglio dal parto vero e proprio, in cui le contrazioni si susseguono in modo ancora irregolare, con variabilità nell’intensità, nella frequenza e nella durata.

Riconoscere, quindi, i  segnali del corpo evita stress e stanchezza.

Piero Causa, coordinatore ostetrico dal 1991 al Buccheri La Ferla di Palermo, di mamme che hanno partorito ne ha viste davvero tante.

Ci spiega quali sono i campanelli di allarme che devono spingere una donna ad andare in ospedale.

Eccone alcuni.

Quando andare in ospedale 

  • rottura delle membrane
  • abbondante perdita ematica
  • riduzione dei movimenti del feto
  • crisi ipertensiva

Ecco maggiori dettagli nell’intervista all’ostetrico Piero Causa.

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Lucia Porracciolo
Laureata in Scienze della comunicazione, fissata con il giornalismo e con i profumi. Da qualche anno mamma di Ester e di Clarissa. Dopo un’esperienza di stage a Tv 2000, e dopo aver lavorato per anni alle Acli a Roma, ho deciso di tornare in Sicilia. Nel 2012 mi sono trasferita a Palermo dove collaboro con Tele Giornale di Sicilia e Giornale di Sicilia. Qui ho conosciuto l'amore della mia vita, Sli, oggi mio marito. Papà stupendo. Quando si diventa genitori si scoprono le priorità della vita, il dono e la magia di vivere e far vivere.

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