Se il respiro del nostro piccolo si blocca ecco siamo in presenza di una apnea del neonato. Ma è importante capire quale sia l’entità. Cosa fare? Intanto è importante che i genitori sappiano come intervenire immediatamente in attesa che arrivi il 118. In questo video potete ascoltare Raffaele Pomo, neonatologo presso l’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, responsabile del centro regionale delle SIDS apnee Sicilia
Quante volte vi siete svegliate all’improvviso nella notte e vi siete fiondate davanti alla culla di vostro figlio, l’avete osservato per minuti per vedere se respira? Tutte le mamme lo hanno fatto almeno una volta, per esser buoni con le statistiche. Il bambino che improvvisamente non respira, da sempre ha preoccupato i genitori.
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Le apnee del neonato rappresentano un dramma per i genitori. Quei secondi in cui si blocca il respiro del figlio sono interminabili. Esistono piccole apnee che sono fisiologiche e altre che possono essere più gravi. Di solito seguono un reflusso, un forte pianto o un momento di rabbia, cioè sono conseguenze di una tensione che vive il piccolo.
In realtà il ritmo respiratorio dei piccoli non sempre è regolare ma si tratta di una caratteristica fisiologica. Soprattutto nelle fasi di sonno intenso, il piccolo potrebbe trattenere il respiro alcuni secondi per poi riprendere la normale attività. Se gli episodi di apnea del neonato si verificano per poco, non c’è da preoccuparsi. La cosa importante è monitorare il respiro per essere sicuri che tutto torni alla regolarità.
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Cosa fare se il neonato va in apnea
- Per cominciare mai perdere la calma, è necessario essere lucidi. Facile a dirsi…ma avere sangue freddo è importante per non peggiorare la situazione e per soccorrere il neonato.
- Secondo alcuni pediatri per interrompere la crisi, si può provare a soffiare improvvisamente sul viso, o battere le mani vicino alle orecchie o spruzzare con le dita un pochino d’acqua sugli occhi. Il respiro dovrebbe tornare normale.
- Finita l’apnea del neonato mamma e papà, o chi è vicino al piccolo, dovrebbero tranquillizzarlo e coccolarlo. Anche se sono neonati comprendono tutto e sentono le emozioni che provano gli adulti.
Parlarne con il pediatra e monitorare con attenzione il respiro del figlio.
Esistono le apnee cosiddette “affettive” derivate da crisi di pianto, ma quando bisogna rivolgersi allo specialista e come intervenire per limitare danni e pericoli più seri?
In questo video potete ascoltare Raffaele Pomo, neonatologo presso l’ospedale Buccheri La Ferla di Palermo, responsabile del centro regionale delle SIDS apnee Sicilia.