Autismo, qualche informazione sulla patologia

Autismo, tutto quello che c'è da sapere
Autismo, tutto quello che c'è da sapere

L’autismo è un disturbo che si manifesta entro i primi tre anni di vita, i sintomi sono diversi e variano da caso a caso. Un disturbo che comporta difficoltà nel comunicare con gli altri e a comprendere le espressioni, gli atteggiamenti, lo stato d’animo e il pensiero altrui. Non ci sono cure però esistono metodi riabilitativi che migliorano la vita del bimbo.

Molti sono i genitori che nei primi mesi di vita dei figli si insospettiscono su alcuni atteggiamenti e si allarmano spesso senza motivo. È importante affrontare questo periodo con serenità ed essere lucidi per non ingigantire situazioni di normalità, né sottovalutare situazioni più delicate. 

L’autismo è una delle patologie che angoscia di più i genitori; si tratta di un disturbo dello sviluppo che impedisce a chi ne è affetto di interagire in maniera adeguata con le persone e con l’ambiente. Coinvolge prevalentemente tre aree: comunicazione (verbale e non); interazione sociale; comportamenti che riducono attività e interessi.

Il bambino autistico grazie a terapie eseguite da figure esperte, appositamente formate, può condurre una vita migliore e “normale”, però è necessario che sia seguito da specialisti.

Quando si manifesta l’autismo e quali sono i sintomi

L’autismo si manifesta entro i primi tre anni di vita, i sintomi non sono uguali per tutti i bambini, essi variano a seconda della gravità del disturbo.

In linea generale, l’autismo si manifesta con un atteggiamento di chiusura nei confronti degli altri, dunque con una grande difficoltà a comunicare con gli altri e a comprendere le espressioni, gli atteggiamenti, lo stato d’animo e il pensiero altrui.

In poche parole il bambino:

  • Non interagisce adeguatamente con le persone che ha intorno
  • Rifiuta il contatto fisico
  • Non gioca
  • Non sorride
  • Non utilizza lo sguardo nella comunicazione
  • Non mostra emozioni e tende ad isolarsi e a disdegnare la compagnia dei coetanei

È quindi difficile definire le caratteristiche di un bambino autistico, proprio perché, secondo quanto detto prima, ciascun bambino è unico e manifesta la patologia in modo assolutamente personale. Certamente possono essere presenti nella maggior parte dei bambini difficoltà nella comunicazione e nelle interazioni sociali, interessi ristretti, ma anche la presenza di stereotipie motorie (come per esempio dondolarsi o sfarfallare le mani) e sensibilità sensoriali (per esempio fastidio al tocco o ai rumori). I bambini autistici possono presentare anche disturbi del sonno, disarmonie motorie, difficoltà cognitivescarsa autonomia personale e sociale, autolesionismo, aggressività.

I campanelli d’allarme

Esistono dei possibili campanelli di allarme soprattutto in riferimento alla relazione con le principali figure di riferimento. I bambini autistici manifestano nei primissimi anni di vita un certo distacco dalla madre, a differenza della quasi totalità dei bambini che invece vivono la mamma come la principale figura di accudimento. Nello sviluppo del bambino autistico si nota la mancanza di una reazione quando la madre si allontana o quando ricompare; difficilmente il bambino tende le braccia alla madre per essere preso in braccio; o cerca il suo aiuto per raggiungere un oggetto; o mostra il desiderio di giocare con lei.

Questi campanelli di allarme non sempre si manifestano, in alcuni casi il bambino pare seguire uno sviluppo lineare e improvvisamente iniziare a manifestare sintomi riconducibili all’autismo.

Le cause dell’autismo

Nel corso degli anni sono state avanzate molte ipotesi sulle possibili cause dell’autismo, ad oggi l’ipotesi più accreditata prevede che elementi genetici e ambientali agiscano nelle fasi precoci dello sviluppo del bambino, durante la gravidanza, o durante i primi anni di vita. Tra i fattori ambientali per esempio viene posta l’attenzione all’esposizione delle madri durante la gravidanza ad infezioni virali o a sostanze chimiche.

Cosa può fare un genitore per aiutare un figlio autistico

L’autismo persiste per tutta la vita, non ci sono cure che possano portare alla guarigione. Esistono però dei metodi riabilitativi che migliorano significativamente la qualità della vita di questi bambini, specie se applicati nei vari contesti in cui il bambino è inserito. Tali metodi favoriscono l’autonomia, consentono di apprendere abilità, competenze e modelli relazionali che aiutano i bambini ad adattarsi meglio al mondo circostante. Il successo di tali tecniche è strettamente connesso al lavoro sinergico dei terapisti, degli insegnanti e della famiglia, in modo che i vari apprendimenti siano estesi nei vari contesti di appartenenza del bambini.

Esistono delle associazioni, che invitiamo a consultare, nate per aiutare le famiglie con figli autistici, una di queste è ANGSA Onlus che da oltre 30 anni, con le sue sedi operative in tutto il territorio nazionale, difende i diritti delle persone con autismo e delle loro famiglie.

Articolo precedenteFrancesco Collura, il pittore che disegna le famiglie
Prossimo articoloIntimità in gravidanza e dopo il parto
Luciana Campione
Sono una mamma che si divide, come tante altre, tra lavoro e famiglia. Amo molto viaggiare e l’arte. Quando ero in gravidanza ho capito che tutti i futuri genitori hanno bisogno di grande aiuto, consigli e sostegno. ProfessioneGenitori è nato dall'idea di creare un portale di professionisti che scrivono per informare i genitori in maniera semplice e diretta su tutto ciò che riguarda l'universo del bambino, dal concepimento fino al primo giorno di scuola. Come cofondatrice di ProfessioneGenitori, lavoro per aiutare e supportare tutti coloro che intraprendono questo straordinario viaggio per diventare mamma e papà.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui