La paresi cerebrale è la causa più comune di disabilità nei bambini. L’insorgere di questa condizione può essere scatenata da condizioni molto diverse come: infezioni contratte durante la gravidanza ( Toxoplasmosi, Citomegalovirus, Herpes Virus, Rosolia), ipertensione gravidica, carenze vitaminiche, asfissia, anossia…Nonostante non vi sia una cura, l’approccio di solito è multidisciplinare.
Nell’ultimo decennio però, sono state portate avanti molte sperimentazioni che prevedono l’utilizzo di cellule staminali cordonali per il trattamento della paresi cerebrale.
L’interesse a livello internazionale nei confronti delle cellule staminali cordonali è cresciuto sempre di più, per la loro plasticità e versatilità.
I pazienti affetti da paresi cerebrale, che hanno ricevuto un trapianto di cellule staminali, hanno mostrato dei miglioramenti significativi rispetto al gruppo di controllo ( pazienti che non vengono trattati con le cellule staminali).
Nonostante i risultati incoraggianti, i meccanismi con cui le cellule staminali agiscono non sono noti e mentre alcuni bambini ne hanno beneficiato, altri non hanno mostrato un miglioramento significativo.
Sono state utilizziate sia cellule staminali che cellule mesenchimali ( ne abbiamo parlato qui) del cordone ombelicale.
Sulla base di queste evidenze, la Duke University ha ricevuto l’autorizzazione dalla FDA (Food and Drug Administration) per la terapia a base di cellule staminali cordonali su bambini affetti da paresi cerebrale.
Chi può accedere a queste terapie?
Solo le famiglie che hanno conservato le cellule staminali del cordone ombelicale del figlio affetto dalla patologia o di un fratello, possono partecipare. Questo accade perché è necessario che il campione di cellule staminali appartenga al paziente stesso o al massimo ad un familiare.
Anche se in fase sperimentale, il trattamento della paresi cerebrale con le cellule staminali cordonali ha giovato a molti bambini e ci auguriamo che possa diventare una terapia standard a tutti gli effetti.