Il sonno dei bambini, un vero mistero. Qualcosa di indecifrabile che da sempre fa arrovellare la testa di mamme e papà. «I sonnellini diurni hanno un impatto positivo sul sonno notturno. Se il bambino non riposa di giorno diventa stanco e nervoso». Lo spiega la consulente pediatrica del sonno Eliana Beeson
Accade che soprattutto nei primi mesi di vita i bambini a volte dormono poche ore a notte, altre tante ore, dove tante intendiamo anche 4/6 di filato. Non è detto che se una notte o due riposano meglio e dormono di continuo, lo facciano anche nei successivi giorni. Così alcuni genitori incrociano le dita sperando che la notte andata bene si ripeta… purtroppo invano. Le speranze vengono meno quando il pianto del piccolo si ripete ogni mezz’ora, ogni ora nel cuore della notte.
Niente di stabilito, dunque, per il sonno dei bambini, o meglio i genitori vorrebbero dare dei ritmi precisi, molto vicini alle proprie abitudini e i bambini fanno di testa loro. Sì, sono autonomi e “scelgono” quando dormire e per quanto tempo. Questa scelta è determinata da fattori interni ed esterni che influenzano il loro riposo. Ma è sempre così dal primo mese di vita in poi oppure qualcosa può modificarsi? Si parla sempre di più di come aiutare il bimbo a dormire bene ed esistono delle vere specializzazioni.
Cosa fare allora per agevolare il sonno dei bambini
Dare certi ritmi alla giornata, avere una routine aiuta il bambino a dormire serenamente. Lo spiega Eliana Beeson (www.littleangelsleepconsulting.com) che vive a Londra da cinque anni ed è mamma di Sofia. Eliana è una consulente pediatrica del sonno. Si è specializzata secondo il metodo Sleep Sense ideato dalla psicologa canadese Dena Obleman.
Alcuni consigli per il sonno dei bambini
Intanto Eliana Beeson si rivolge ai bambini che hanno più di tre mesi e ci fornisce un vero vademecum, una sorta di diario del sonno del bambino.
- Instaurare una routine per il bambino.
- Aiutarlo a sviluppare abitudini del sonno sano.
- Anticipare l’ora della nanna prima.
- È importante la costanza, il bambino non va confuso con messaggi contrastanti.