Quei dentini che spuntano… e il sonno viene compromesso

Quei dentini che spuntano, se il sonno viene compromesso...
Quei dentini che spuntano, se il sonno viene compromesso...

Spuntano i primi dentini e i bambini sono infastiditi. Spesso alla dentizione sono associati i disturbi del sonno. Importante è non cambiare abitudini e comprendere qualche comportamento del piccolo diverso dal solito

La dentizione è il processo di nascita, crescita e consolidamento dei denti nel bambino. È un fenomeno del tutto fisiologico che colpisce i bambini nella fascia di età 3 mesi – 30 mesi per i dentini da latte. Intorno ai 6 anni di età si torna a parlare di dentizione con la comparsa dei denti permanenti.

I sintomi della comparsa dei dentini

In genere il primo segnale evidente che indica che i primi denti si apprestano a fare la loro comparsa è l’esplorazione orale. Il bimbo tende a mettere in bocca qualsiasi oggetto abbia tra le mani. Questo perché trova sollievo nel mordere oggetti duri che in qualche modo “massaggino” le gengive, riducendo la sensazione di fastidio.

I sintomi più comuni legati all’eruzione dei primi dentini includono:

  • Gengive gonfie e arrossate;
  • salivazione abbondante;
  • arrossamento delle guance;
  • disturbi gastrointestinali;

Dentizione e disturbi del sonno

Uno dei fenomeni più comunemente associati con la dentizione è il sonno disturbato. Andiamo quindi a vedere cosa può causare vere e proprie problematiche del sonno in fase di dentizione e a seguito di quest’ultima.

  1. È importante innanzitutto evidenziare che, contrariamente a quanto si crede comunemente, i sintomi della dentizione sono lievi e transitori. Studi effettuati su bambini in fase di dentizione evidenziano che i sintomi si estendono per soli 8 giorni, con una fase acuta della durata di sole 24 ore.
    Quindi se il sonno del bambino è frammentato e disturbato oltre questo periodo di tempo, la causa dei risvegli notturni potrebbe essere altra.
  2. Il dolore legato alla dentizione è meno forte di quanto crediamo noi genitori, suggerisce uno studio pubblicato nel 2003. Un accurato studio condotto in Brasile evidenzia,  infatti, che i sintomi legati alla dentizione, inclusi i disturbi del sonno, solo limitati ad un solo giorno. Si tratta delle 24 ore in cui avviene l’eruzione del dente. Le gengive si spostano verso l’esterno per fare spazio al nuovo dente, causando un’infiammazione.
  3. Bambini che abbiano sviluppato delle competenze del sonno sane non presentano regressioni del sonno in fase di dentizione. Questi bambini, infatti, pur mostrando altri sintomi tipici della dentizione, come febbre o problemi gastrointestinali, non sono affetti da problematiche del sonno. Questo perché un bambino che ha delle buone capacità di auto-consolazione – al netto delle differenze individuali di ciascun bambino, chiaramente – riesce a transitare da un ciclo del sonno al successivo senza assistenza esterna. Pertanto, riesce ad essere più indipendente anche nella gestione di fastidi e dolori notturni di varia natura, inclusa la dentizione.




Consigli per garantire un sonno di qualità in fase di dentizione

Cosa possiamo fare per aiutare i nostri piccoli a passare il periodo della dentizione senza incorrere in regressioni del sonno di lunga durata?

  • È consigliabile, innanzitutto, intervenire durante le ore diurne per andare a ridurre il fastidio. I giochini per i denti, soprattutto quelli che vanno in frigo, sono un ottimo rimedio. L’atto del mordere una superficie dura permette al bambino di alleviare la tensione sulle gengive. La bassa temperatura dell’accessorio da dentizione raggiunta nel frigorifero funge da anestetizzante naturale per le gengive. Per questioni di igiene, tali giochini vanno sterilizzati dopo l’uso.
    Se il bambino è svezzato, un buona idea è anche quella di offrire una carota o una mela, fresche di frigo, che il bambino possa mordere come snack.
  • Con le mani pulite, massaggiare le gengive del bambino sull’area interessata con un gel da dentizione. Ce ne sono diversi in vendita, l’importante è fare attenzione che non creino irritazioni alle gengive. Il massaggio gengivale può essere effettuato la mattina, idealmente dopo la poppata, il biberon o la colazione, e la sera prima di prepararsi per la nanna.
  • Nelle 24 ore o 48 ore durante le quali sta spuntando il nuovo dentino, si può dare del paracetamolo o ibuprofene per bambini prima di mettere il bambino a dormire. Questo aiuta ad alleviare il fastidio legato all’insorgenza del nuovo dentino e, pertanto, a ridurre l’impatto sulla qualità e continuità del sonno notturno. Tale rimedio permette anche al genitore di essere più tranquillo riguardo all’entità del dolore vissuta dal bambino. Esistono anche principi omeopatici validi che possano svolgere la stessa funzione calmante del dolore.
  • In fase di dentizione, è bene non cambiare le proprie abitudini e routine del sonno. I bambini hanno bisogno di confini ben definiti entro i quali poter crescere in modo sano. Tali confini sono applicabili a tutte le situazioni della crescita del bambino, incluso il sonno. Sono infatti questi confini a rendere le situazioni sonno “prevedibili” al bambino. Ed è la prevedibilità nelle abitudini del sonno che consente al bambino di andare a dormire sereno e tranquillo. Andare a modificare le abitudini del sonno del bambino in fase di dentizione può dare un messaggio contrastante. Si può quindi sicuramente offrire più conforto, entro i limiti delle abitudini del sonno già date al piccolo. Supponiamo, ad esempio, che il bambino già dorma nel suo lettino nella sua stanza. Sarebbe consigliabile che uno dei genitori si trasferisca nella stanza del bambino per offrire maggiore conforto, piuttosto che riportare il bambino nella stanza con i genitori. Sono infatti messaggi contrastanti di questo tipo che possono causare regressioni del sonno di lunga durata.
  • Se si sta affrontando un percorso per migliorare le abitudini del sonno del bambino, allentare la presa durante la fase acuta della dentizione (le 24 ore di eruzione del dente) non ne comprometterà i risultati. Se, tuttavia, si entra in uno scenario in cui il bambino ha imparato che piangere gli permette di avere maggiore attenzione da mamma e papà, questo può causare interruzioni del sonno notturno nel lungo termine. I bambini hanno infatti bisogno dei genitori come figure di supporto e guida, senza che questo vada a limitare la loro autonomia.

Sul fronte sonno e’ sempre importante favorire lo sviluppo e il mantenimento di buone strategie di auto-consolazione, che stiano spuntando i dentini o meno.

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