Farmaci ai bambini, quali sì e quali no. Il farmacista risponde

Attenzione a non farne abuso, ma alcuni farmaci, tipo paracetamolo, decongestionanti nasali possono fare al caso dei bambini, anche i più piccoli. Lavaggi nasali? Mai esagerare

Quello dei farmaci da dare ai piccini è un tema caldo che fa dibattere intere famiglie. Genitori sempre in dubbio su come curare i figli. Perché purtroppo questi teneri neonati e simpatici bambini, ahinoi, si ammalano. Tra le tante domande: “Cosa dare per un banale raffreddore? Come intervenire per la tosse e poi se sale la temperatura che faccio?” Contattare il pediatra è la prima cosa da fare, ma anche il farmacista di fiducia può aiutarvi. Paolo Giordano, farmacista ci aiuta a capire quali medicinali sono idonei ai più piccoli e come vanno assunti. L’argomento è vasto, intanto, cominciamo da qui.

Dottore Giordano, farmaci a bambini… da che età e quali possono essere assunti?

«Partiamo col dire che si agisce sui sintomi, tranne che siano patologie specifiche tipo asma. In caso di febbre e dolori, sotto i 12 anni, è possibile dare ai bambini il paracetamolo, decongestionanti nasali a base di soluzione salina, sciroppi per tosse, mucolitici o sedativi solo a base di prodotti vegetali naturali.

Cerchiamo di essere più precisi. Sopra l’anno di vita, anzi addirittura oltre i due anni si possono somministrare sciroppi a base di erbe che danno ottimi risultati senza che diano effetti collaterali, in genere il farmacista consiglia questi a base di erbe che curano lievi sintomi, lo stesso farmacista indirizza al pediatra a seconda dei casi.

Le dosi vanno scelte in base al peso del neonato o del bambino, e la modalità di somministrazione dipende dai sintomi. Per esempio se il bambino soffre in quel momento il vomito si prediligono le supposte e viceversa se ha diarrea meglio per via orale.  Per il mal di testa va bene anche il paracetamolo.

La famiglia degli infiammatori non steroidei (di solito non si danno sotto i 12 anni) è vasta c’è, l’ibuprofene, il ketoprofene con azione antipiretica e analgesica. Tutti questi citati hanno appunto effetto anti dolorifico, anti infiammatorio e febbrifugo.

Ogni medicinale ha l’obiettivo di raggiungere l’effetto col più basso dosaggio possibile per minimizzare gli effetti collaterali. Spesso il pediatra preferisce prescrivere l’ibuprofene perché ha l’effetto antinfiammatorio in aggiunta a quello febbrifugo e antidolorifico, il rovescio della medaglia è che inibisce la produzione di muco gastrico protettivo con effetto di produrre irritazione o anche gastrite.

Il paracetamolo manca dell’effetto antinfiammatorio. Ricordiamo che sono sostanze tossiche, pertanto è suggerito usarli quando è strettamente necessario ovvero febbre sopra i 38 e mezzo».

Quando è il caso di ricorrere al cortisone?

L’antinfiammatori steroide capostipite è il cortisone però  se usato a lungo aumenta la glicemia nel sangue.

I farmaci al cortisone mostrano un notevole potenziale nel trattamento di una serie di patologie come ad esempio l’asma, le malattie autoimmuni, dermatiti.

Il rovescio della medaglia è che i corticosteroidi portano con sé anche la possibile comparsa di effetti collaterali; il medico  che conosce il paziente metterà in atto tutte le misure necessarie a ridurre tali rischi, in modo che i benefici del trattamento superino le possibili complicazioni. In caso di terapia cortisonica a breve termine nei bambini è improbabile che possano comparire significativi effetti collaterali, che in genere sono temporanei e destinati a regredire rapidamente al termine del trattamento».

E i lavaggi nasali?

«Si utilizzano per l’igiene del naso soprattutto dei neonati che non hanno altro modo per farlo. Attenzione a non farne abuso, però. Dobbiamo differenziare i prodotti.

La soluzione isotonica ha la stessa concentrazione del plasma ematico cioè del sangue, ha effetto solo di liberare le mucose nasale e facilitare le espulsioni del muco.

Le soluzioni ipertoniche hanno una concentrazione di sale superiore a quella sanguigna quindi succede che queste soluzioni tendono a sgonfiare  le mucose nasali e favoriscono il passaggio dell’aria quindi il bambino respira meglio ed espelle il muco.

L’acido ialuronico facilita idratazione delle mucose e l’espulsione del muco.

La cura e l’apprensione delle mamme spesso è eccessiva e può  provocare inutili interventi. Ricordiamo che bisogna ricorrere ai lavaggi se c’è un problema, non occorre usarli tutti i giorni se il bambino sta bene e non è raffreddato».

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Lucia Porracciolo
Laureata in Scienze della comunicazione, fissata con il giornalismo e con i profumi. Da qualche anno mamma di Ester e di Clarissa. Dopo un’esperienza di stage a Tv 2000, e dopo aver lavorato per anni alle Acli a Roma, ho deciso di tornare in Sicilia. Nel 2012 mi sono trasferita a Palermo dove collaboro con Tele Giornale di Sicilia e Giornale di Sicilia. Qui ho conosciuto l'amore della mia vita, Sli, oggi mio marito. Papà stupendo. Quando si diventa genitori si scoprono le priorità della vita, il dono e la magia di vivere e far vivere.

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