I gusti dei bambini, come negli adulti, condizionano la scelta del cibo e vengono ogni giorno arricchiti dall’esperienza. La preferenza verso alcuni sapori va in alcuni casi, assecondata: è molto più importante che un genitore si preoccupi della varietà del cibo che il bambino assume piuttosto del fatto che alcuni gusti non gli sono proprio graditi
I nostri figli decidono cosa mangiare in base ai gusti che percepiscono come gradevoli o sgradevoli. Lo stesso cibo può essere gradito ad un bambino e odiato da un altro.
Esistono però dei tratti comuni che, come vedremo, dipendono da caratteristiche innate. La determinazione del gusto personale pertanto, non dipende solo dalla possibilità di scelta o rifiuto ma anche da una componente ereditaria presente in tutti gli essere umani.
Gusti e disgusti
Il riconoscimento dei gusti è dato dall’attivazione dei recettori gustativi presenti nella bocca. Le molecole dei cibi si legano a questi recettori che inviano dei segnali al cervello.
Questi messaggi vengono elaborati e classificati. Si forma così un archivio “dei gusti” che verrà aggiornato ogni volta che il bambino prova un nuovo sapore.
La lingua possiede numerose papille gustative che rendono più sensibile e selettiva la sensazione del gusto. Alcune caratteristiche sono uguali per tutti i bambini.
Gli alimenti dolci sono universalmente graditi, mentre gli amari sono spesso rifiutati. La sensazione del gusti da sola non è sufficiente per definire il sapore dei cibi.
Gli altri sensi partecipano alla percezione dei gusti
Anche l’umore può variare la percezione dei gusti e quando il bambino ha uno stato d’animo particolare può rifiutare un cibo che ha sempre mangiato. La plurisensorialità del cibo è quindi il vero senso del gusto su cui ognuno di noi stabilisce le proprie preferenze alimentari.
I gusti degli altri sensi: l’odorato, la vista, l’udito, il tatto
Gli alimenti hanno un odore che deriva dalla presenza di alcune sostanze che evaporano dal cibo. La stretta connessione tra gusti e olfatto è evidente: quando siamo raffreddati apprezziamo meno il cibo.
Gli odori ci informano sul sapore di un cibo prima di averlo assaggiato. L’odore di buona cucina ci fa aumentare l’appetito così come un ambiente con odori sgradevoli ci fa chiudere lo stomaco.
Questi meccanismi avvengono anche nel bambino. A tale proposito è importante che ogni genitore abbia la pazienza di scoprire gli odori che più gli piacciono e che gli fanno venire l’acquolina in bocca.
Gli esperti hanno identificato circa 15.000 odori, quindi è facile comprendere l’influenza che questi hanno nello sviluppo dei gusti. Questo aspetto è importante per tutti i pasti del bambino, dalla colazione alla merenda fino alla cena.
Le spezie, esaltatori dei sapori fin da bambini
Per stimolare i gusti dei bambini un buon consiglio è quello di abituarli fin da piccoli alle spezie. Oltre ad accompagnarli alla scoperta e all’esaltazione dei sui gusti, questi odori possono essere utilizzati per rendere i piatti dei più piccoli appetitosi.
Mangiare con gli occhi
I gusti e i disgusti dei bambini verso gli alimenti dipendono molto anche dalla forma e dal colore. La vista del cibo che ne precede l’assunzione, condiziona il giudizio sul sapore creando un pregiudizio positivo o negativo.
Negli alimenti per bambini questo aspetto viene molto sfruttato dall’industria alimentare. Pensate a come sono confezionate le merendine. I colori e le immagini attraenti sono realizzati proprio per invogliare i nostri bambini.
Anche a tavola i bambini sono molto sensibili a questo tipo di influenza. Molti di loro hanno disgusto preventivo verso alimenti di colorazione scura, o l’attrazione per alimenti con forme particolari.
La presentazione del piatto
Molti studi hanno confermato che pasti identici, ma presentati in maniera tale da essere attraenti alla vista hanno percentuali di gradimento molto diverse.
Vale la pena perciò, di curare un po’ di più anche la presentazione del piatto dei più piccini.
Un filetto di merluzzo presentato su un letto di crema di patate insaporita con noce moscata e un cucchiaino di parmigiano sarà sicuramente più gradito di una poltiglia di pesce, provare per credere!
L’udito
Anche l’udito influenza la percezione dei gusti dei cibi. I rumori in una mensa scolastica possono alterare l’analisi sensoriale aumentando il rifiuto del bambino. Invece lo crocchiare delle patatine è un irresistibile richiamo a mangiarle anche se l’appetito è scarso.
I genitori dovrebbero tener conto di questo aspetto quando consumano i pasti con i loro figli davanti alla televisione accesa. Infatti i rumori e le immagine delle tv distraggono il bambino da quello che mangia.
Questa condizione non permette ai piccoli di imparare sapori nuovi. Quando intorno al bambino c’è troppo baccano non dobbiamo stupirci se non mangia!
Il tatto
Il tatto è uno dei cinque sensi e contribuisce a delineare il gusto di un alimento. In genere, gli adulti a causa delle convenzioni sociali si servono delle posate. Per tale ragione perdiamo la sensazione tattile con il cibo.
Tuttavia, il successo dei fast-food ci ricorda che mangiare con le mani ci lascia assapora il cibo con tutti e cinque i sensi. Per questa ragione i bambini amano manipolare il cibo con le mani prima di mangiarlo: contemplano ogni sensazione derivante dal contatto con gli alimenti. Vuole mangiare con le mani?
Lasciateglielo fare, imparerà prima a mangiare e poi ad avere buone maniere!
A tutti i genitori consiglio la lettura di “Mangiare per Crescere” di Mauro Destino e Federico Marolla. Contiene tanti buon consigli per far crescere bimbi in buona salute!