Molte giovani coppie che stanno per avere un figlio ad un certo punto si troveranno di fronte ad un dilemma comune: il neonato deve dormire con i genitori o nella sua culletta?
Prima della nascita la grande maggioranza dei genitori è certa sul da farsi. La risposta è sempre la stessa: mio figlio dormirà da subito nella culla perchè è giusto che si abitui a dormire da solo. La realtà, quando si varca la soglia di casa con il bimbo appena nato e ci si accinge alle prime notti insieme, è molto spesso ben diversa.
Ovviamente non esiste una regola universale. I primi giorni di vita, nella maggioranza dei casi, il neonato viene messo nel letto insieme ai genitori per 2 semplici ragioni: voglio di averlo vicino, comodità.
Voglia di averlo vicino
L’uomo è un mammifero, è insita in noi la voglia di avere vicino il neonato sognato per i 9 mesi di gravidanza. Il neonato si sentirà al sicuro da questa vicinanza e le volte in cui si sveglierà in piena notte tornerà a dormire più facilmente. Bisogna stare attenti a non tirare questo momento troppo per le lunghe. Se la vicinanza diventa dipendenza il bambino tenderà a dormire bene soltanto se vicino ai genitori con la conseguenza che la qualità del sonno dell’intera famiglia sarà messa a rischio.
Comodità
I primi mesi del neonato sono molto difficili per la qualità del sonno familiare. Durante la notte i micro risvegli del neonato sono frequenti e all’ennesima volta che i genitori raggiungono la culla per capire le ragioni del pianto si fa la scelta di rendere il risveglio più “comodo”, ma poco consono alla sicurezza del bambino, posizionando il piccolo tra i genitori. In questo caso trovare l’equilibrio tra il contatto fisico e la distanza è veramente difficile. L’aspetto della comodità non deve in ogni caso inficiare la sicurezza del bambino per questo è consigliabile posizionare il neonato nella sua culletta che dovrete accostare al vostro letto eliminando la sponda di sicurezza e facendo combaciare l’altezza dei materassi.
Nei primi mesi di vita del bambino avrete a che fare con momenti di pace familiare ad altri in cui il pianto del neonato è continuo e per certi versi incomprensibile. Bisogna partire dal presupposto che un neonato interagisce con i propri genitori attraverso il pianto. Non è mai semplice comprenderne le ragioni, per questo si andrà avanti con tentativi. Di volta in volta starete a chiedervi se sia causato da fame, colichette, noia, sonno, voglia di attenzione, e ogni volta non arriverete a comprendere perchè abbia smesso di piangere. Il seno della propria mamma, oltre ad essere fonte di nutrimento per il neonato, è certamente d’aiuto a calmare i pianti notturni che con il passare dei mesi saranno sempre meno frequenti. Quando consigliamo di avvicinare la culletta al vostro letto effettivamente stiamo consigliando di avvicinare il neonato al seno materno, salvezza per le notti dei primi mesi che ricorderete per tutta la vita.