Mal di testa e bambini, consigli pratici

Mal di testa e bambini, consigli pratici
Mal di testa e bambini, consigli pratici

Il mal di testa interessa anche i bambini e per lo più è un disturbo passeggero e facilmente trattabile. Importante però non sottovalutarlo e rivolgersi al pediatra quando si hanno dubbi

È uno dei disturbi più frequenti durante l’età pediatrica e si manifesta in diverse forme: stiamo parlando del mal di testa nei bambini. Esaminiamone i sintomi che lo caratterizzano e quali segnali devono essere interpretati come un campanello d’allarme.

Non deve spaventare, né essere ignorato. In età pediatrica le forme più diffuse di mal di testa sono l’emicrania, che ha una predisposizione genetica e familiare, e la cefalea di tipo tensivo, più legata ad aspetti emotivi. Ecco un piccolo decalogo per riconoscere e approcciarsi al mal di testa dei piccoli per impedire che il malessere si trasformi in un ostacolo.

Il mal di testa. Che cosa è?

Il mal di testa, o cefalea, è un sintomo molto frequente non solo nei pazienti adulti, ma anche in quelli pediatrici, specialmente in età scolare. Alcune statistiche dimostrano che circa il 25-30% di bambini in quella fascia di età riferisce di aver avuto almeno un episodio di mal di testa nel corso dell’anno.

I dati lo confermano probabilmente perché sono cambiati gli stili di vita dei bambini, sempre più ricchi di impegni e allineati agli stili di vita degli adulti. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi il mal di testa è un disturbo passeggero e facilmente trattabile.

Talvolta, però, può costituire il sintomo di patologie di base anche molto gravi; per questo motivo, il mal di testa nei bambini non dovrebbe mai essere sottovalutato. Il mal di testa è un disturbo che colpisce indifferentemente i bambini di sesso maschile e femminile.

Tuttavia, dopo i dieci anni di età, l’incidenza di questo disturbo è maggiore nelle femmine rispetto ai maschi. Uno dei principali fattori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza è la familiarità. Infatti, i figli di persone che soffrono di mal di testa presentano una maggior probabilità di sviluppare il disturbo in questione.

Le forme più frequenti di mal di testa nei bambini sono l’emicrania e la cefalea di tipo tensivo, che hanno presupposti e manifestazioni diversi. A differenza di quanto accade nell’età adulta, però, in età pediatrica non è sempre possibile fare una diagnosi precisa e porre una distinzione netta tra le due: questo sia perché il mal di testa può presentarsi con caratteristiche miste, cioè proprie di entrambe le forme, sia perché può modificarsi nel tempo, in rapporto alla crescita e alla maturazione dei bambini.

Tipologie di mal di testa nei bambini

Il mal di testa è oggi  piuttosto diffuso fra la popolazione giovanile: colpisce infatti circa 10 bambini e adolescenti su 100. Esistono diversi tipi di mal di testa con evoluzione e implicazioni terapeutiche completamente diverse.

Nello specifico, può essere di due tipi: la cefalea secondaria, che si sviluppa in seguito ad altre problematiche, come per esempio un’influenza o una febbre molto alta. E la cefalea primaria, considerata una vera e propria patologia.

Fra queste, la più diffusa è l‘emicrania, malattia neurologica genetica che può essere invalidante e che colpisce oltre l’8% di bimbi e ragazzi. Sono ascrivibili alle cefalee primarie la maggior parte dei di mal di testa accusati dal bambino, soprattutto quelli in cui gli episodi del disturbo tendono a ripetersi. Sono cefalee primarie dell’età pediatrica:

  • l’emicrania, con e senza aura;
  • la cefalea tensiva;
  • la cefalea a grappolo (molto rara in età pediatrica).

Forme di mal di testa

Emicrania Come tipologia di mal di testa, l’emicrania rappresenta la più frequente cefalea primaria del bambino, almeno fino all’adolescenza. È tipicamente dovuta ad una predisposizione genetica, testimoniata spesso dalla presenza di altri casi di emicrania nella famiglia di appartenenza. Può manifestarsi a qualsiasi età, persino nei primi mesi di vita, anche se di solito i sintomi nella prima infanzia non includono il mal di testa.

Nei bambini, l’emicrania è caratterizzata da attacchi di dolore di solito a localizzazione monolaterale, anche se nei più piccoli può essere anche bilaterale. Di solito si tratta di un dolore intenso e pulsante, spesso accompagnato da pallore e da nausea e talvolta da vomito intenso. Il dolore è in genere così intenso da costringere il bambino a interrompere le sue attività, di gioco o di studio, tende ad aumentare con l’attività fisica e spesso si associa a fastidio ai rumori, alla luce, a volte anche agli odori.

L’emicrania può durare alcune ore, e può regredire con il sonno. Il bambino più grande, invece, avverte in maniera dominante il mal di testa, generalmente di intensità medio-forte e di breve durata, anche 5-10 minuti. In alcuni casi il dolore interessa metà del capo ed è pulsante. Vi può essere poi la presenza di sintomi di accompagnamento, come:

  • il fastidio per la luce (fotofobia);
  • il fastidio per i rumori (fonofobia);
  • il fastidio per gli odori (osmofobia):

E, ancora, nausea, vomito, dolori addominali e pallore. Inoltre, durante l’attacco emicranico il bambino appare particolarmente abbattuto, a volte sonnolento. In alcuni casi – ma nei bambini succede di rado – l’emicrania è preceduta dalla cosiddetta aura, ossia una sintomatologia neurologica, transitoria e per lo più di breve durata, rappresentata per lo più da disturbi di tipo visivo – come flash luminosi, immagini scintillanti, linee a zig-zag o a ferro di cavallo – o, più raramente, di tipo sensitivo, quali formicolii e sensazione di addormentamento di una parte del corpo, o del linguaggio, con difficoltà ad esprimersi.

Cefalea Tensiva La cefalea tensiva colpisce per lo più nel periodo adolescenziale. In questo caso il dolore è generalmente di intensità medio-lieve, bilaterale e costrittivo -come una morsa- ed è solo eccezionalmente associato a fonofobia, fotofobia e nausea. L’adolescente sembra in grado di proseguire le sue attività.  A differenza che nell’emicrania, non vi sono particolari aspetti di familiarità. La cefalea di tipo tensivo è infatti molto più legata a fattori di tipo emotivo.

Cefalea a Grappolo La cefalea a grappolo è un terzo tipo di cefalea primaria, molto raro in età pediatrica. Si tratta di un mal di testa che si manifesta con episodi di dolore estremamente intenso, della durata di circa 30 minuti, a carico di una regione orbitaria. Spesso si associa a nausea, vomito, fonofobia e fotofobia, lacrimazione intensa, arrossamento congiuntivale, abbassamento della palpebra e ostruzione nasale. In questi bambini il dolore tende a ripetersi con notevole regolarità quotidianamente, alla stessa ora soprattutto di notte, per un periodo generalmente variabile fra i 15 e i 30 giorni. Per quanto riguarda le cefalee secondarie, le malattie che possono causarle sono varie e di diversa gravità:

  • sinusiti, a partire dagli 8 anni;
  • infezioni delle prime vie aeree (sindromi influenzali, faringiti, riniti, eccetera);
  • patologie infiammatorie meningo-encefalitiche;
  • tumori cerebrali (comunque piuttosto rari in età pediatrica).

Cause del mal di testa nei bambini

Oltre al fattore della familiarità, il mal di testa nei bambini può essere scatenato da cause di diversa origine e natura, come:

  • Stress, sia fisici che psicologici.
  • Involontaria contrazione dei muscoli del collo, delle spalle e del volto, dovuta a patologie infiammatorie muscolo scheletriche, postura scorretta, stati di tensione o stati d’ansia.
  • Disturbi del sonno.
  • Sbalzi climatici.
  • Scorretta alimentazione.
  • Costipazione.
  • Cinetosi.
  • Sinusiti.
  • Disturbi della vista.
  • Disturbi ai denti.

Il mal di testa nei bambini non deve mai essere sottovalutato, in particolare se si presenta in associazione a sintomi come febbre alta, vertigini, disturbi visivi, nuca rigida e letargia.

Mal di testa: a chi rivolgersi

Se il bambino lamenta mal di testa, in particolare se in modo ricorrente, il primo passo da fare è consultare il pediatra. È la prima figura medica di riferimento – sia nel caso del singolo episodio di cefalea che in quello in cui gli attacchi di mal di testa tendono a ripetersi – e dovrà valutare la necessità o meno di avviare un percorso diagnostico più complesso.

Dopo aver raccolto informazioni dettagliate sia dal bambino sia dai suoi genitori sul tipo di dolore e su eventuali altri disturbi associati, il pediatra valuterà infatti lo stato di salute generale del bambino e si informerà sui ritmi di vita, sull’alimentazione, su eventuali disagi in famiglia o a scuola, sulla presenza di familiari con lo stesso disturbo. Solo a questo punto stabilità il da farsi, che potrebbe prevedere un consulto con uno specialista. Se il pediatra diagnostica una cefalea secondaria, invierà il bambino dallo specialista di riferimento. Per esempio, se la cefalea è associata a secrezioni nasali, il bambino verrà inviato dall’otorinolaringoiatra con il sospetto di sinusite.

Uno strumento molto utile per inquadrare bene il tipo di cefalea è il cosiddetto diario della cefalea,  nel quale il bambino stesso – o i genitori – annoteranno non solo le caratteristiche del mal di testa (durata, localizzazione, tipo) e gli eventuali sintomi associati, ma anche quali fattori sembrino scatenare l’attacco e la riposta al riposo o all’eventuale terapia farmacologica prescritta dal medico.

Prevenire il mal di testa nei bambini

Spesso, ma mai darlo per scontato, i bambini che soffrono di mal di testa sono bambini pieni di impegni scolastici ed extrascolastici, che hanno pochi momenti di puro svago. Oppure sono bambini che vanno a letto tardi e dormono poco, hanno un’alimentazione irregolare, o trascorrono molto tempo davanti a tv, tablet o videgiochi. In questi casi, per prevenire gli attacchi spesso basta “correggere” lo stile di vita del bambino:

  •  Far assumere al bambino uno stile di vita regolare, caratterizzato da un’alimentazione sana.
  • mettere a dormire il bambino ogni sera alla stessa ora, facendolo riposare sempre lo stesso numero di ore.
  • Non sovraccaricare il bambino di attività, in modo tale da non sottoporlo a sforzi eccessivi e allo stress.

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