Il “tocco gentile” come mezzo di comunicazione profonda col proprio bimbo
Arte antica e profonda
L’arte di massaggiare il proprio bimbo è antica e intrisa di profondi significati. Mezzo di comunicazione privilegiato col bambino, il massaggio sta riacquistando la sua importante valenza e sempre più mamme, spinte dall’ascolto più profondo del proprio istinto, ne fanno una “pratica” routinaria.
Da sempre, infatti, il “tocco” è stato mezzo per lenire il dolore, per indurre rilassamento. Il massaggio infantile è un’arte antichissima, presente in moltissimi paesi e in molte culture del nostro pianeta e rientra in quelle “pratiche” tramandate di generazione in generazione, con l’obiettivo di trovare un modo di relazionarsi profondo col nuovo nato. In fondo, tutte le mamme sanno che i propri bimbi hanno bisogno di essere cullati, accarezzati, toccati.
Con l’avvento del “progresso” nel mondo occidentale, purtroppo, buona parte degli antichi usi sono stati messi da parte e per parecchi anni mamme e bimbi hanno vissuto l’era del “distacco”. La scienza moderna, riscoprendo e sottolineando l’importanza e i benefici del comunicare attraverso il contatto, ha fatto sì che il massaggio riacquistasse nuovamente valore nel mondo occidentale, dove, per anni, era caduto in ombra.
Sin dal grembo materno
Il grembo materno, l’utero, è la nostra prima casa: un ambiente tranquillo, protetto, caldo, contenitivo, il posto ideale in cui il prodotto del concepimento può iniziare la sua vita verso la nascita.
Quello è il primo ambiente col quale il bimbo si relaziona attraverso i suoi organi di senso. Attraverso il gusto, assapora il liquido amniotico, che cambia a seconda delle scelte alimentari della madre; questi stessi sapori li ritroverà nel latte materno.
L’olfatto è già affinato intorno alla diciassettesima settimana, fase in cui si sviluppa il nervo olfattivo. Si rapporta con l’udito, il cui organo del corti in realtà è funzionante e riesce a ricevere stimoli a ventotto settimane, percependo rumori esterni, ma soprattutto sentendo i gorgoglii intestinali, la voce e il battito cardiaco materni.
Per quanto riguarda la vista, già a tredici settimane l’occhio è formato, ma riesce a rispondere agli stimoli luminosi intorno alla ventiseiesima settimana.
Ma si può con fermezza dire che la prima esperienza vissuta dal bimbo è il movimento e, con esso, il tatto, che, attraverso i numerosi recettori di cui è costituita la pelle, è il primo organo di senso a essere pienamente formato e funzionante. Tutte le esperienze che la pelle vive in utero rimangono inevitabilmente impresse sulla storia di quel neonato, che se le porterà per tutta la sua vita.
Le carezze del liquido amniotico, la sensazione di calore, il massaggio dell’acqua, il massaggio delle pareti uterine durante il travaglio e la nascita sono tutte esperienze che ci segnano profondamente e che rimangono scritte nelle parti più profonde del nostro essere.
Il contatto durante la nascita: passaggio “dolce”
Con la nascita, il bimbo entra in contatto con un ambiente profondamente diverso dall’ambiente intrauterino: è molto meno accogliente e meno rassicurante. Il piccolo scopre il peso del proprio corpo e lo sforzo del movimento; non è più “contenuto” dall’utero e riceve stimoli molto più intensi di quelli finora conosciuti.
Indifeso e smarrito, stimolando opportunamente i suoi organi di senso, lo si può accompagnare dolcemente in questo suo venire al mondo. Il tatto, il massaggio, la carezza, il contenimento dato dalle braccia materne, sono tutte cose che lo sostengono e che gli rievocano sensazioni piacevoli, quelle stesse sensazioni che aveva sperimentato in utero.
La mamma istintivamente cerca il contatto col proprio bimbo, cullandolo e accarezzandolo. Il piccolo percepisce questa vicinanza, sperimentando rilassamento e consolazione tra le braccia di mamma, casa sicura. Pertanto, il tatto è fondamentale per l’instaurarsi della relazione tra mamma e bimbo.
Durante il contatto, il calore che la mamma dona al proprio bimbo lo aiuta ad autoregolare la propria temperatura, permettendogli di trattenere il calore radiante e gli odori.
Ricevere il massaggio: benefici per il bimbo
Il massaggio:
- Permette al bambino di raggiungere uno stato di profondo benessere, favorendone il rilassamento
- Sostiene il bimbo nel proprio ritmo sonno-veglia
- Aiuta il bimbo ad alleggerire le tensioni dovute a nuove situazioni, stress, malesseri vari
- Stimola il sistema respiratorio, cardio-circolatorio, muscolare, gastrointestinale, immunitario, sistema linfatico
- Previene e riduce le coliche gassose
- Permette al bimbo di acquisire consapevolezza delle proprie parti corporee, sostenendo lo sviluppo dell’immagine che ha di sé
- Favorisce l’attaccamento genitore-bimbo
- Aumenta il livello degli ormoni antistress (serotonina e ossitocina)
Fare il massaggio: benefici per i genitori
Massaggiare il proprio bimbo ha importanti ripercussioni anche sui genitori:
- Permette una migliore comprensione del proprio bimbo
- Aumenta l’autostima nel proprio ruolo genitoriale
- Accompagna i genitori nella lettura dei segnali del proprio bimbo
- Rafforza l’attaccamento genitore bimbo
- Favorisce il rilassamento
- Fornisce l’occasione per dedicare del tempo specifico per l’incontro profondo col proprio bimbo
L’A.I.M.I. (Associazione Italiana di Massaggio Infantile)
L’International Association of Infant Massage (IAIM) è stata fondata da Vimala McClure, americana del Colorado, che, dopo la sua esperienza presso un orfanotrofio in India, rimane colpita dal massaggio indiano eseguito sui bimbi e ne fa oggetto di studio.
Dopo aver creato una sequenza di massaggio, unendo agli elementi di massaggio indiano anche cenni di massaggio svedese, yoga e riflessologia plantare, fa della sua missione la divulgazione dell’arte del massaggio nel mondo occidentale. Nel 1992, l’IAIM è diventata un’organizzazione regolarmente costituita in Chapters (Associazioni Nazionali) affiliati in tutto il mondo.
L’associazione, costituita di insegnanti certificati AIMI, simboleggia l’unione di tutti coloro che sostengono l’idea del contatto in ogni sua forma, fondando tutto sul rispetto del corpo del bimbo e sull’ascolto dei propri segnali.
Gli insegnanti di massaggio infantile AIMI hanno come “mission” quello di divulgare l’arte del massaggio in tutto il bimbo, intesa non come puro tecnicismo ma come bellezza del comunicare attraverso il tocco gentile.Per conoscere meglio l’A.I.M.I. (Associazione Italiana Massaggio Infantile) e per conoscere gli insegnanti attivi nel mondo, è possibile consultare questo sito
Un’esperienza per tutti
Per massaggiare il proprio bimbo non serve altro che la voglia di comunicare attraverso le mani, entrando in un canale comunicativo privilegiato, in cui solo i genitori e il bimbo possono comprendersi fino in fondo. Ogni genitore dovrebbe concedersi l’opportunità di dedicare del tempo al massaggio, al nutrimento della pelle e alla cura reciproca. Il massaggio concede del benessere a lungo raggio: i benefici non sono infatti solo a breve termine, ma nel cuore di ogni bimbo rimarrà per sempre la bellezza dell’esperienza vissuta, del calore e dell’amore ricevuto. E l’amore non può che mettere in circolo altro amore!