È tempo di svezzare i nostri piccoli che ormai hanno superato i sei mesi, attenzione alla sicurezza a tavola. Come fare senza rischiare che soffochino? Importante è sapere come tagliare i cibi e presentarli al neonato
Il bambino non rischia di soffocare con i bocconi?
Domanda comune che si pongono tutti i genitori nel momento in cui si deve cominciare a proporre ai propri bambini gli alimenti solidi durante lo svezzamento. Questo è un passaggio naturale, che consente al piccolo di perfezionare il coordinamento della masticazione e di superare una tappa importante nel suo lungo percorso di crescita. Il vero problema non sta nella scelta degli alimenti, con i quali è giusto che il bambino si cimenti, ma, come segnalato dalle Linee Guida internazionali, nella modalità con cui essi vengono tagliati.
Nella maggior parte dei casi, i bambini sono capaci di gestire i bocconi che si portano da soli alla bocca. Ciò dipende anche dal fatto che il punto della lingua che, se toccato, suscita un riflesso istintivo di vomito si trova, nei bambini più piccoli, più avanti rispetto agli adulti, proprio come meccanismo di difesa.
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Perché un bambino, in particolare da 0 a 3 anni, è più soggetto a rischio di ostruzione delle vie aeree?
- Conformazione conica delle vie aeree fino alla pubertà.
- Minore efficienza di masticazione (dentizione decidua) e deglutizione.
- Minore capacità di reagire in caso di un boccone che va di traverso.
Li si può, di certo, aiutare evitando di offrire loro bocconcini duri, specialmente rotondeggianti, per esempio olive, chicchi d’ uva, nocciole, ceci poco cotti.
Dunque la forma è senza dubbio il fattore di rischio che più influenza la pericolosità di un alimento in caso di inalazione. Un altro aspetto da considerare è la consistenza: appare evidente, infatti, che un cibo gelatinoso o colloso ha maggiori probabilità di aderire e rimanere bloccato nelle vie aeree rispetto ad un corpo solido e compatto.
Intorno ai 6 mesi, si dovrebbe fare attenzione che i cibi che gli offriamo siano morbidi o, se duri, non siano facili da rompere con le loro gengive, così da evitare che riescano a staccare pezzetti duri come ad esempio sedano e finocchio sono ideali perché filamentosi e quindi è difficile che i bambini riescano a staccarne un pezzo tale da rappresentare un pericolo.
Sicurezza a tavola, come tagliare i cibi:
Se il bambino assaggia “con le mani”
- Verdure crude e frutta: in bastoncini, fettine o pezzi tali da essere facilmente afferrate da una parte e portate alla bocca. Fra le verdure: carote, cetriolo, sedano, finocchio, cipolline (se dolci)
- Verdure cotte: in pezzi di dimensioni tali da essere agevolmente afferrate e portate alla bocca, come i fagiolini interi, gli asparagi accorciati, le cimette dei broccoli o dei cavolfiori, oppure viceversa in pezzettini piccoli da infilare in bocca interi, come piselli, pezzetti di carota o zucca bollite.
- Pasta asciutta: intera, da afferrare con le mani e succhiare
- Pane: un pezzo con la crosta o gallette di riso o mais
- Carne: un osso di maiale o di pollo da succhiare
Qualche settimana più avanti, secondo le capacità motorie del bambino: carne in pezzettini molto piccoli che il bambino possa masticare con le gengive e poi inghiottire oppure sputare via, legumi ben cotti, da prendere uno a uno e portare alla bocca.
Se il bambino assaggi “con il cucchiaino”
- Verdure cotte: schiacciate con la forchetta
- Pasta asciutta: uno o due pezzi, sminuzzati con la forchetta o con un bicchiere capovolto, o pastina di formato piccolo, non troppo brodosa
- Yogurt: non troppo freddo
- Mela o pera: è sufficiente che la madre dia un morso al frutto intero e gratti con il cucchiaino un po’ di polpa, senza piattini, grattugie, frullatori
- Legumi: ben cotti, interi o schiacciati
- Gnocchi di vario tipo, crocchette e polpette, sformati, pesce
- Zuppe, cous cous, pastina.
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Buone maniere per una sicurezza a tavola
La sicurezza a tavola, dunque, dipende anche dal rispetto di semplici norme comportamentali, valide soprattutto per i bambini più grandi, a partire dalla buona abitudine di non parlare mentre si mangia e di non distrarsi, per esempio per leggere, giocare o guardare la televisione. Il momento del pasto, infatti, dovrebbe essere finalizzato esclusivamente ad assaporare i cibi e a condividere il piacere di stare insieme con gli altri. Le buone maniere, dunque sono importanti non soltanto per l’educazione ma anche per la sicurezza.
Come si fa a dire di dare il sedano a un bambino di 6 mesi se le linee d’indirizzo ministeriali sulla prevezione del rischio di soffocamento lo sconsigliano caldamente proprio per la presenza di filamenti? Mi auguro corregga l’articolo!