La stenosi del piloro è una patologia delicata, che può colpire nelle prime settimane di vita. I sintomi sono evidenti: vomito, dimagrimento, gonfiori addominali. Una diagnosi tempestiva porta alla soluzione in tempi rapidi. Ne abbiamo parlato con il professore Giuseppe Iacono, già primario di gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Di Cristina di Palermo
C’è una patologia gastrica relativamente diffusa (interessa un bambino ogni 500-800), delicata ma curabilissima se presa in tempo. È la stenosi ipertrofica del piloro, la cosiddetta SIP. Si tratta di una patologia che, se trascurata, può aggravarsi fino ad avere conseguenze assai pericolose.
Tuttavia, basta una diagnosi precoce per risolvere il tutto in tempi brevi e garantire una vita serena al proprio bambino.
Professore Iacono, ci spiega anzitutto cos’è il piloro?
«Il piloro è l’orifizio inferiore dello stomaco. In buona sostanza, è una valvolina che consente il passaggio del cibo dallo stomaco al duodeno. Ha la funzione di aprire e chiudersi al bisogno, facendo sì che il cibo faccia un percorso regolare.
In una situazione “sana” il piloro si apre e chiude con normalità e quindi non si presentano sintomi o problemi di sorta».
Cosa succede quando questa valvola non fa bene il suo dovere?
«Può verificarsi la cosiddetta stenosi ipertrofica del piloro o stenosi del piloro. È una patologia pediatrica, che interessa i bimbi tra la terza e la decima settimana di vita. Il piloro si ingrossa, più nel dettaglio aumentano di volume le fibre muscolari circolari del piloro stesso, si restringe il canale e quindi il passaggio del cibo viene ostacolato».
Quali sintomi devono allarmare i genitori?
«Indubbiamente il vomito, che non va confuso con i rigurgiti, che sono comuni nei lattanti. Inizialmente può verificarsi in maniera isolata, per poi diventare frequente, arrivando a causare fenomeni di dimagrimento estremi e di disidratazione. Possono anche verificarsi episodi di dilatazione gastrica, che si estrinseca con gonfiore addominale».
Cosa fare di fronte a sintomi del genere.
«Di fronte a sintomi del genere non bisogna ovviamente aspettare l’aggravarsi degli stessi. Il pediatra, già all’esame obiettivo, potrà rendersi conto se ci si trova di fronte a questa problematica, che è delicata ma curabilissima.
Pensi che arrivano dal medico bimbi talmente magri nei quali è possibile palpare la cosiddetta oliva pilorica, cioè lo sfintere pilorico ingrossato.
È ovvio che non si deve arrivare a questo stato di cose. Lo step seguente è un controllo ecografico. Un buon ecografista riuscirà a fare una diagnosi tempestiva».
Una volta diagnosticata, come si risolve la stenosi del piloro?
«Vi sono vari tipi di stenosi del piloro. Quelle lievissime possono trovare una risoluzione spontanea con la crescita del bambino. Le stenosi del piloro più gravi, quando cioè il restringimento è tale da inibire del tutto il passaggio di cibo, vanno corrette chirurgicamente».
L’intervento per la stenosi del piloro è un intervento invasivo?
«Assolutamente no, si tratta di un intervento di routine. L’incisione è minima ed il chirurgo provvede a separare le fibre piloriche, consentendo al muscolo di allungarsi e di funzionare correttamente (piloro miotomia extra mucosa).
Si tratta infatti di un intervento che non coinvolge la mucosa duodenale, facendo sì che questa rimanga indenne (metodologia extra mucosa), per cui il bimbo può riprendere ad alimentarsi già da subito».
Quali sono le cause della stenosi del piloro?
«Non si conoscono bene. Negli ultimi tempi, la ricerca ha avanzato ipotesi in termini di allergie, maturate già nel grembo materno. Siamo tuttavia nel campo delle ipotesi.
Occorre sicuramente fare un attento follow up dei bimbi trattati per stenosi ipertrofica pilorica. Bisognerà far attenzione che nel tempo non compaiano patologie allergiche. Occhio quindi a rigurgiti frequenti o a problemi di colite allergica».
Quale deve essere lo stile di vita per chi subisce questo intervento?
«È uguale a quello di tutti gli altri bambini. Vuoi nell’immediato, vuoi nella crescita. Addirittura l’incisione è talmente minima che, con l’andare del tempo, tenderà a non vedersi più».
Quale sesso è più colpito da questa problematica?
«Incide più nei maschi che nelle femmine, con un rapporto di tre/quattro a uno».
C’è ereditarietà per la stenosi del piloro?
«Spesso capita di sì. Una mamma che ha avuto questa patologia avrà maggiore probabilità di trasmettere geneticamente questo problema alla prole. Abbiamo anche trattato diverse coppie di fratelli con problemi di stenosi e tra questi vi erano anche gemelli».
Prudenza ma senza eccessivi timori quindi?
«Assolutamente, occorre affrontare il tutto con serenità. Bisogna fare attenzione ai sintomi e a non confondere una sindrome da reflusso gastroesofageo con una stenosi ipertrofica del piloro. Occhio al vomito a getto e niente paura nel rivolgersi prontamente a uno specialista. La stenosi ipertrofica del piloro prima la si diagnostica, meno danni provoca».