È tempo di svezzamento e ogni bambino ha un approccio diverso con il cibo. Come superare momenti difficili e capire quando è pronto per assaggiare frutta e altro? «Non cercate di fare mangiare il bambino distraendolo con un gioco o peggio ancora davanti alla tv o al tablet»
Cerchiamo di capire come e quando iniziare a introdurre i primi assaggi e poi le pappe, quindi quando si può cominciare lo svezzamento.
Dopo il compimento del 5° mese solitamente si inizia a fare conoscere al bambino il cucchiaino in funzione dello svezzamento. Per stimolare la sua curiosità gli si può permettere di tenere in mano un cucchiaino di plastica evitando quello di metallo perché “freddo” e solitamente non gradito. Il bambino lo porterà spontaneamente alla bocca e imparerà quindi a conoscerne la forma ma anche il sapore.
Ricordiamoci infatti che fino a questo momento il sapore che conosce come familiare, per ciò che riguarda la sua alimentazione, è quello del seno materno o della tettarella del biberon. Per favorire questo passaggio e iniziare a fare conoscere nuovi sapori, si introduce nella dieta del bambino la frutta cotta o grattugiata. All’inizio saranno pochi assaggi, successivamente si aumenta fino ad arrivare a 50 – 80g di frutta. Si tratta dunque di assaggi e non veri e propri pasti, quindi si possono inserire a metà mattina o nel pomeriggio.
Intorno al 6° mese, quando il bambino avrà perso il riflesso di estrusione della lingua ed avrà un buon controllo del capo, si possono introdurre le prime pappe. Il passaggio da un’alimentazione liquida a una semi solida richiede tempi diversi e ogni bambino reagirà a modo suo. C’è chi sarà curioso della novità e non avrà alcun problema nell’assaggiare alimenti nuovi, c’è chi invece sarà più cauto e guaderà con diffidenza il piatto e la pappa. La cosa importante da tenere in mente quando si inizia lo svezzamento è che se il bambino non accetta la novità non è il caso di insistere, piuttosto è sempre meglio riprovare dopo qualche giorno magari provando con consistenze e sapori diversi.
Ricordate infatti che il momento del pasto deve rimanere piacevole e non deve trasformarsi in una lotta o in un momento in cui vince chi “inganna”. A tale proposito riporto un consiglio che do sempre alle mamme che incontro: non cercate di fare mangiare il bambino distraendolo con un gioco o peggio ancora davanti alla tv o al tablet! Se da una parte otterrete un bambino che mangia (in maniera passiva) dall’altra vi troverete a lungo intrappolate nel seguente circolo vizioso: pappa=cartoni.
Qualche consiglio per lo svezzamento
Per evitare di cadere in questa manipolazione è importante tenere sotto controllo la propria ansia, per fare ciò può essere utile porsi le seguenti domande:
- Al momento di andare a tavola, il mio bambino ha veramente fame oppure ha poppato al seno o al biberon pochi minuti prima e quindi non è interessato al cibo?
- Il mio bambino è abbastanza riposato per affrontare un pasto?
- Dopo avere provato e riprovato sto mettendo forse troppa pressione affinché mangi?
- Forse i piatti sono troppo abbondanti e a lui basta mangiare meno?
- Quando mio figlio rifiuta di mangiare le pappe che preparo con tanto amore me la prendo a tal punto da considerarlo come un rifiuto nei miei confronti?
Queste domande possono essere uno spunto di riflessione da cui partire per cambiare rotta e affrontare in maniera serena questa la nuova avventura dello svezzamento.