Internet e in particolar modo i social network sono preziosi strumenti che hanno modificato la nostra quotidianità e, inevitabilmente, hanno anche influenzato il modo in cui interagiamo con gli altri. Mai come in questo periodo storico abbiamo potuto apprezzare l’utilità dei social per restare “connessi” ai nostri cari, nonostante la pandemia e le necessarie limitazioni alla mobilità.
Sono soprattutto i bambini e gli adolescenti a utilizzare le nuove tecnologie: i “nativi digitali”, a differenza dei loro genitori, non hanno dovuto imparare da zero a utilizzare i computer e gli smartphone perché, di fatto, la tecnologia li circonda sin dalla loro venuta al mondo. Tante volte ho sentito dire con orgoglio: “Mio figlio, a due anni, sa già come aprire i video su YouTube”!
Allo stesso tempo, i genitori sono ben consapevoli dei rischi presenti in rete ed è normale porsi interrogativi come: quali sono gli effetti della tecnologia sulla salute di mio/a figlio/a? A che età è giusto regalare il primo cellulare? Come posso capire se mio/a figlio/a si trova in una situazione di pericolo?
I rischi della tecnologia nei bambini
Diversi studi hanno dimostrato che per il nostro cervello i dispositivi tecnologici sono come il cioccolato o le sostanze di abuso: sono cioè in grado di attivare il nostro sistema di ricompensa, un gruppo di strutture neurali responsabili della motivazione, dell’apprendimento e delle emozioni positive. Ciò vuol dire che più utilizzo la tecnologia più vorrò farlo in futuro, perché mi fa stare bene: tutti sentiamo la nostra autostima salire quando riceviamo tanti “mi piace” alle nostre foto sui social!
Tuttavia, è stato ampiamente documentato come gli adolescenti siano maggiormente esposti al rischio di sviluppare dei comportamenti di dipendenza, pertanto è altamente sconsigliato un uso massiccio, eccessivo e prolungato dei dispositivi tecnologici durante l’infanzia e l’adolescenza, fasi delicatissime per lo sviluppo della persona.
Inoltre, un recente studio condotto su più di 40000 bambini e adolescenti dai 2 ai 17 anni ha evidenziato un’associazione tra il tempo trascorso di fronte ai dispostivi tecnologici e la distraibilità, una minore curiosità, minore autocontrollo, maggiori difficoltà a socializzare e, in generale, minore benessere psicologico.
Sono infine ben noti fenomeni quali il cyberbullismo, la pedopornografia e le “challenges” proposte sui social network, spesso vere e proprie “prove di coraggio” che possono far sì che il minore confonda una situazione di pericolo con quella del gioco e dello scherzo.
Dovremmo quindi vietare totalmente l’uso della tecnologia?
I benefici della tecnologia
È stato dimostrato come la tecnologia abbia anche degli effetti benefici per bambini e ragazzi: i videogames, ad esempio, riducono lo stress e migliorano l’attenzione, le abilità motorie, la memoria, l’apprendimento e la capacità di risoluzione dei problemi.
I social network consentono di stabilire nuovi legami e rafforzare quelli già esistenti, senza sostituirsi alle relazioni “vis à vis”; inoltre, sembra che anche grazie ai social gli adolescenti imparino a comprendere meglio e a identificarsi negli stati d’animo degli altri.
La tecnologia, quindi, “fa male” o no?
“In medio stat virtus”, è la risposta.
La tecnologia è parte integrante della vita di tutti noi, anche dei più piccoli, e, come ogni cosa, non è soltanto “buona” o soltanto “cattiva”. È necessario porre l’attenzione sull’utilizzo che il bambino e/o l’adolescente fanno del dispositivo tecnologico. Per il genitore diventa utile domandarsi: quante ore al giorno lo utilizza? A quale scopo? Come sta dopo averlo (o non averlo) utilizzato?
I genitori possono spiegare ai propri figli rischi e opportunità della tecnologia, di Internet e dei social network, aiutandoli a sviluppare una capacità critica circa il loro utilizzo. Proibirne l’uso, infatti, contribuirebbe soltanto ad aumentare la curiosità e causerebbe quindi l’effetto opposto.
I genitori sono innanzitutto delle guide: le mamme e i papà hanno l’importante compito di trasmettere valori, interessi, passioni ai loro figli e alle loro figlie. La tecnologia, allora, diventa uno dei tanti mezzi possibili per imparare e divertirsi, e non l’unico. Il tablet, il computer, lo smartphone, ma anche la televisione, non dovrebbero essere dei sostituti dei giochi tradizionali, ma delle alternative da utilizzare dietro la guida di un adulto, diventando così anche un’ulteriore occasione per stare insieme.