Baby blues, come affrontare la tristezza post parto

Baby blues, come affrontare la tristezza post parto
Baby blues, come affrontare la tristezza post parto

Diventare genitori è un vero sconvolgimento. Quando arriva un bebè la coppia deve trovare un nuovo equilibrio ed è facile avere momenti difficili. Oggi si parla di Baby-blues, ovvero tristezza post-partum che è una situazione transitoria fisiologica. La maggior parte delle mamme dopo ore di travaglio devono prendersi cura del piccolo e non hanno tempo di riposare. Questo e tutto l’ambiente circostante influisce a manifestare il cosiddetto baby blues

Il Baby Blues è una sensazione indefinita di tristezza, malinconia, inadeguatezza che porta a sentirsi giù nei giorni successivi al parto, momento in cui teoricamente le mamme dovrebbero provare felicità e le emozioni più positive della vita.

La nascita di un bambino è un momento molto atteso da parte dei genitori, i quali nei mesi precedenti hanno fantasticato sul “come sarà” – il figlio, la nuova vita, i nuovi ruoli, gli equilibri – e che porta forti emozioni positive, ed a volte anche negative.

Cos’è il Baby Blues?

Il Baby Blues è una condizione fisiologica, dovuta a un cambiamento ormonale post-partum – crollo degli estrogeni e del progesterone – che porta a provare dei sentimenti negativi quali irritabilità, malinconia, inquietudine, giudizi negativi su di sé, tristezza nelle settimane successive alla nascita del bambino; gli ormoni sono uno dei motivi, ma non l’unico, che possono causare il Baby Blues: sono un insieme di fattori, dai cambiamenti di vita della neomamma, alla spossatezza e alla stanchezza fisica e mentale dovuta al travaglio e al parto, ai nuovi ritmi, ed anche all’ulteriore modificazione corporea non ancora ritornata “in forma”, tutto ciò contribuisce ad aumentare ed alimentare possibili pensieri e sentimenti negativi e di sfiducia; è diversa dalla depressione post-parto, che al contrario è una condizione clinica di malessere profondo ed invalidante e si protrae nel tempo compromettendo il funzionamento personale, sociale, familiare e lavorativo.

Come affrontarlo?

–       Il Baby Blues porta molto spesso le mamme a sentirsi tradite dal proprio corpo e dalle proprie energie, che sembra vengano a mancare, e ci si sente “non abbastanza” nel prendersi cura del proprio bambino: la migliore soluzione è il confronto con li altri, soprattutto con le altre mamme, che hanno già vissuto o stanno vivendo le stesse sensazioni;

–       Se ci si sente stanche, affaticate, snervate, non bisogna avere problemi a chiedere aiuto e ad avere una mano dalle persone più vicine: non aspettate che siano gli altri ad offrirsi;

–       Avere vicino e sentire disponibili il papà, i nonni o gli amici più stretti farà sicuramente sentire meglio le neomamme;

–       Coinvolgere i papà fin dai primissimi giorni è un bene per tanti motivi: per instaurare intimità tra lui ed il bambino, creare sin da subito affinità ed equilibrio nella triade, e per potersi organizzare al meglio con gli spazi e i tempi – soprattutto di notte – che detta il bambino nelle prime settimane di vita;

–       Capiterà di sentirsi da sole, isolate, “escluse” dalle amiche, soprattutto se ancora non hanno bambini: iscriversi a corsi insieme alle altre mamme, frequentare posti con altri neonati, può essere una buona occasione per passare del tempo in maniera piacevole, distrarsi e fare amicizia con persone con interessi comuni;

–       Non bisogna aver paura a chiedere un aiuto, anche professionale, se ci si sente particolarmente tristi, se si provano molte emozioni negative che interferiscono con il vostro essere mamma e con le normali attività di ogni giorno.

Articolo precedenteDonare il latte materno aiuta i bimbi prematuri
Prossimo articoloTosse nei bambini, ecco cosa fare
Chiara Sillitti
Psicologa, Counselor Strategico e Psicoterapeuta Strategico Breve in formazione, con un Master in "Salute Mentale di Comunità", svolgo da anni la mia professione da Psicologa privatamente, lavoro come Operatore Psicologo Specializzato in un Istituto Comprensivo Statale occupandomi di bambini disabili, ed ho collaborato con Scuole Pubbliche e Private, con associazioni di Volontariato, e con Comunità Terapeutiche. Svolgo l’attività di Consulente Tecnico per gli avvocati che ritengono importante una perizia psicologica a sostegno dei loro clienti e utilizzo un’ampia batteria di Test differenti a seconda della problematica. Collaboro con INTEGRA, un’azienda di consulenza a 360°: insieme, aiutiamo imprenditori, manager e professionisti, ad acquisire nuove conoscenze per migliorare se stessi e i risultati dell’azienda. Ricevo previo appuntamento a: Palermo, Via Selinunte, 4 Campobello di Licata (AG), via Umberto, 161

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui