Parto in casa: perché farlo

Parto in casa: perché farlo
Parto in casa: perché farlo

Parto in casa, sempre più donne lo scelgono per la voglia di partorire tra le mura domestiche, con intimità, rispetto e igiene che solo casa tua può dare

I vantaggi del parto in casa

Certamente una delle prime esigenze che muove una donna in tale direzione è il rispetto della propria intimità e privacy che il parto in casa assicura.

La modalità assistenziale infatti è costruita intorno a questa specifica condizione. Nel parto in casa sono previste:

  • poche visite vaginali, previo consenso da parte della donna,
  • la presenza di sole 2 ostetriche dedicate completamente alla mamma e nessun altro che non sia da lei richiesto espressamente,
  • il rispetto dei desideri e valori dei genitori che vengono ampiamente sviscerati durante i 9 mesi.

La sicurezza dell’igiene viene garantita solo nel parto a domicilio in maniera quasi del tutto integrale. Infatti le sequele di possibili malattie nosocomiali (malattie infettive causate dall’assistenza ospedaliera) sono inesistenti in quanto, tutto il “mondo microbico” che viene riconosciuto prima e durante la gravidanza dalla mamma (anche dal suo bambino tramite la protezione placentare) risiede nella propria abitazione, dove avverrà la nascita.

Non esiste luogo più sicuro della propria casa sotto questo aspetto, la continuità assistenziale ostetrica a partire almeno dal secondo trimestre certamente è alla base della sicurezza e dell’ottima riuscita di una nascita a domicilio. Con questo concetto includiamo tutti gli aspetti cruciali della gravidanza, del parto e del post parto ossia l’aspetto medico, emozionale e spirituale della donna o coppia.

Le nostre cartelle ostetriche sono molto dettagliate nella raccolta dell’anamnesi sia personale che dei componenti del nucleo familiare. Una prima visita con l’ostetrica richiede parecchie ore, perché per nostro specifico interesse e nostra specifica formazione volta alla fisiologia, bisogna cominciare ad entrare nei dettagli psico-fisici che ci consentiranno mese dopo mese di poter valutare la fattibilità di un parto in casa o meno.

Il nostro è un cammino che si costruisce insieme alla coppia, dove ogni variazione ed ogni decisione viene sempre condivisa e discussa insieme.

Il 90% delle gravidanze si svolgono in maniera del tutto fisiologica e hanno quindi bisogno solo di un accompagnamento ostetrico. È l’ostetrica infatti la figura professionale formata per questo, lei, se lo riterrà opportuno, coinvolgerà le differenti figure professionali a tutela della Salute di mamma e bambino.

Una nascita fra le mura di casa richiede una grande fiducia verso chi vi seguirà e sarà presente al momento del suo travaglio e parto.

L’ostetrica deve dare anche adeguate ed esatte informazioni. La mamma deve avere una maturata consapevolezza di ciò che realmente una nascita racchiude come percentuale di rischio e come una non medicalizzazione ne sia garanzia comprovata.

I pericoli del parto in casa

I “pericoli” sono i medesimi di una nascita in ospedale come cita anche l’OMS fin dagli anni 90:

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fin dal 1996 in “Care in Norma Birth: a Practical Guide” afferma che l’obiettivo dell’assistenza ostetrica sia quello di raggiungere una madre ed un neonato in buona salute con il minor livello di interventi possibile compatibile con la sicurezza.

Questo approccio, che promuove la normalità dell’evento nascita, sostiene che dovrebbe esistere sempre una valida ragione per interferire con il fisiologico processo che conduce al parto. Ancora, dichiara che in Paesi in cui il parto a domicilio è molto più frequente rispetto all’Italia, si è dimostrato che gli esiti di salute di madri e neonati sono equiparabili a quelli delle donne che partoriscono in ospedale e che per le donne che hanno già avuto figli partorire in casa è più sicuro rispetto all’ospedale.

Questo significa che, a parte quella % d’imponderabilità che appartiene a qualsiasi nascita ovunque essa avvenga, non praticando alcuna interferenza durante l’assistenza domiciliare come ad esempio:

  • somministrazione di ossitocina sintetica per stimolare le doglie,
  • non praticando l’episiotomia,
  • non obbligando la donna ad alcuna posizione specifica ma anzi assecondando il suo sentire nel movimento e in ogni sua forma espressiva possibile (anche il canto),
  • limitando il più possibile le visite vaginali specialmente dopo la rottura delle membrane,
  • nutrendo e idratando per bene la donna,
  • osservando e controllando stabilmente e per tutta la durata del processo da parte di 2 ostetriche (ed anche dopo) la donna
  • soprattutto conoscendone ormai ogni aspetto emozionale per cui sarà possibile aiutarne il suo processo di apertura,

il parto in casa è sicuro tanto quanto quello in ospedale!

Cosa fare per partorire in casa

Bisogna contattare un’ostetrica che assista a domicilio all’interno della propria regione o provincia ed organizzare un primo incontro conoscitivo. È fondamentale che si entri in contatto almeno a partire dal 5/6 mese di gravidanza. Io personalmente oltre quest’epoca non seguo una nascita a domicilio.

Come prepararsi al parto in casa

Ogni ostetrica ha la propria modalità che è frutto della propria esperienza di Vita, professionale e frutto delle singole sensibilità.

C’è chi ha un approccio più olistico e chi più “tradizionale”. Io posso parlare del mio approccio e di come preparo le mie mamme, sia dal punto di vista ostetrico con la stesura di una cartella nella quale si annoteranno, gli esami periodici, le strategie terapeutiche, grafici che compilo riguardo l’aumento ponderale e la crescita sinfisi – fondo uterino, pressione arteriosa…Ma ciò su cui punto maggiormente sono gli incontri di “manipolazioni” alla schiena e all’intero organismo.

Io ho una ricca formazione riguardo il lavoro corporeo. Ho un curriculum che parte fin dal 2001 con l’integrazione posturale arricchito poi dalla frequentazione dello studio di una dottoressa rinomata a livello mondiale per la pratica della Medicina Cinese che mi ha insegnato come rilasciare profondamente le tensioni del bacino in preparazione al parto e poi per “richiudere” dopo il parto.

Pratico la moxibustione come terapia per il trattamento delle cicatrici da cesareo e non solo per il rivolgimento dei podalici, utilizzo la coppettazione per le contratture muscolari e i massaggi con gli oli essenziali, tengo incontri di yoga pre e post parto ormai da anni. Insomma mi occupo di benessere in preparazione al parto a 360° .

Il mio è un lavoro che desidera vedere sempre più autonomi i genitori rispetto alle scelte da compiere sia per la nascita ma anche e soprattutto per il dopo nascita.

Articolo precedenteGiocattoli sicuri per i nostri figli, ecco come sceglierli
Prossimo articoloStop alla plastica per rispettare l’ambiente, ecco le alternative
Marzia Floridia
Dott.sa Marzia Floridia ostetrica libera professionista. Nasce nel 1971 a Palermo dove vive e lavora. Si laurea nel 2008 in ostetricia a Palermo ma la sua attività è arricchita da diverse specializzazioni come l’Integrazione Posturale sotto la guida di Jack W. Painter (2001/2004); RTP - riflesso terapia plantare - di primo livello nel 2013 presso la scuola di Catania Hanne Marqued; diverse collaborazioni ostetriche per la NGO Mother Health International come volontaria midwife presso la Casa Maternità con sede in Haiti dal 2010 al 2012 sotto la guida di Clare Lo Prinzi e nel 2014 frequenta un corso di Medicina Tradizionale Cinese triennale compreso di tirocinio medico sotto la guida della Prof. Anita Cignolini.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui