Il puerperio è il periodo post parto che va molto attenzionato per il rischio di emorragie e perché è una fase molto delicata per le mamme. Il cordone ombelicale viene clampato, la donna espelle la placenta e comincia a essere a tutti gli effetti mamma
Il puerperio è il periodo che va da subito dopo il parto fino a che il corpo della donna, in particolare l’apparato genitale, torna alle sue funzioni pre gravidanza. Le prime due ore sono definite post-partum per i cambiamenti che le caratterizzano, che segnano il passaggio dell’organismo dallo stato gravidico a quello puerperale.
Il puerperio è un periodo delicato in cui la donna diventata mamma vive cambiamenti fisici, profonde emozioni, forti responsabilità. È diventata mamma. Cosa succede al corpo e alla mente di una donna che ha appena partorito? Ne parliamo con l’ostetrica Graziella Di Marco.
Dottoressa Di Marco cosa si intende per puerperio?
«È il periodo post parto che va molto attenzionato per il rischio di emorragie. È compreso normalmente tra le due ore dopo il parto fino alla ricomparsa del ciclo mestruale. Dopo che nasce il bambino si clampa il cordone ombelicale e si ha la fuoriuscita della placenta e i suoi annessi, questa fase è detta secondamento. Prima che si stacca la placenta si può procedere alla raccolta del sangue cordonale previo consenso della madre. Il sangue cordonale contiene cellule staminali non ancora specializzate che sono uno strumento terapeutico con un enorme potenziale, tanto che possono essere utilizzate nel trattamento di alcune patologie. Si dà così la possibilità di rigenerare un’altra vita, in pratica si può salvare la vita di un altro bambino. Tornando al periodo post parto si controlla l’utero nel caso ci siano residui placentari, si controlla il collo dell’utero e la vagina per vedere se ci sono lacerazioni e si procede all’eventuale riparazione nel caso in cui sia stata necessaria l’episiotomia (il taglietto). Questa non è una regola è a discrezione dell’ostetrica che assiste il parto. La sutura, previa anestesia locale, si chiama episiorrafia».
Ci parli un po’ più specificatamente della placenta…
«La placenta, tramite il cordone ombelicale permette al bambino di nutrirsi, respirare e sopperire a tutti i suoi bisogni. Ha una faccia rivolta verso il bambino e una attaccata all’utero, mi piace presentarla come una pianta con radici che affondano su un terreno fertile. Una volta messo al mondo il neonato, la placenta si stacca dalle pareti uterine perché l’utero continua a contrarsi e in questo modo viene espulsa senza fare manovre aggressive. La placenta va controllata nella sua interezza, se è integra, se ci sono lobi che si sono frantumati e sono rimasti dentro perché se rimangono dei frammenti dentro, l’utero non riesce a contrarsi bene e si determinano emorragie post parto. In alcuni casi la placenta è molto aderente all’utero e non si stacca facilmente è in questi casi che si interviene chirurgicamente, siamo in presenza della cosiddetta placenta accreta (o aderente). È un difetto di aderenza della placenta. Dopo l’espulsione della placenta, quindi dopo il secondamento la mamma rimane in osservazione per circa due ore per monitorare eventuali emorragie, la pressione e l’utero. Solo dopo questo periodo possiamo dire che il parto è stato naturale e espletato».
Il puerperio è un momento delicato che non va sottovalutato…
«Il puerperio è, appunto, un periodo delicato, in cui la mamma è più fragile sia emotivamente per il calo degli ormoni sia fisicamente per la stanchezza dovuta al parto. È importante creare un ambiente tranquillo e sereno, qui ci vuole il sostegno del partner, e occorrerebbe ricreare un clima familiare e intimo per la nuova triade mamma – papà -bambino. In questa fase il neonato deve stare quanto più possibile vicino alla mamma perché deve recuperare il contatto che ha avuto per nove mesi dentro l’utero che è un contatto troppo intimo. Lo raccomanda anche il Ministero della Salute. La donna ha bisogno di avere vicino il figlio per non sentirsi sola, capita dopo il parto di sentirsi svuotate, malinconiche. Mamma e bambino si devono riconoscere, la mamma deve essere sostenuta e aiutata a prendersi cura del suo bambino. Inizia così il periodo intenso che è l’allattamento».