Vbac, parto naturale dopo cesareo, si può

Vbac, parto naturale dopo cesareo, si può
Vbac, parto naturale dopo cesareo, si può

Avere un parto spontaneo dopo un cesareo si può e sono sempre di più le donne che manifestano la volontà di farlo. Stiamo parlando del cosiddetto Vbac, dall’acronimo inglese che sta per Vaginal Birth After Cesarean, ovvero parto vaginale dopo un cesareo

Alcune donne hanno partorito con un taglio cesareo e nonostante la gioia infinita di stringere il proprio figlio dopo nove mesi di attesa ricordano quel momento in maniera non del tutto felice. Sono rimaste con il desiderio di avere un parto spontaneo. Perché non riprovarci? Il parto naturale dopo un cesareo è possibile. L’Oms suggerisce a tutti gli operatori sanitari di promuovere e incentivare il naturale anziché perpetuare i cesari. L’ostetrica Marzia Floridia spiega: «Noi promuoviamo il Vbac perché abbiamo fiducia nelle mamme e sappiamo quanto è importante un parto naturale per la loro ripresa».

Si può avere un parto spontaneo dopo uno o più cesarei?

«La buona riuscita dei parti spontanei dopo un cesareo nelle mamme preparate, informate e seguite da un’ostetrica esperta a 360 gradi è altissima, ovvero dell’85%. Se si tratta di parti fatti in casa la percentuale di buona riuscita sale al 95.

Perché un parto spontaneo dopo un cesareo

  • In un parto spontaneo le sequele sono migliori rispetto a un cesareo perpetrato.
  • Perché un cesareo ripetuto ha molti più rischi rispetto a un naturale per le emorragie, per quanto riguarda i secondamenti e per le patologie legate alla placenta.
  • Più aumetano i cesarei sulla mamma più sarebbe auspicabile un parto spontaneo perché si interromperebbe la catena dei cesarei che potrebbe portare a delle conseguenze negative.
  • Il parto mette in atto tutta una serie di processi fisiologici che sono a salvaguardia della salute di mamme e bambini.

Il taglio cesareo può comportare alcuni rischi se ripetuto, potrebbe portare a complicanze anche in gravidanze successive. Per esempio, aumenta il rischio di placenta previa in una nuova gravidanza».

Come fare un parto naturale dopo un cesareo

«È importante seguire la mamma durante i nove mesi su:alimentazione, stili di vita, buon ossigenamento dei tessuti, una buona assunzione di vitamine. Tutto questo fa sentire la mamma in salute e non segnata negativamente dal cesareo. Un tempo non si poneva la possibilità del naturale dopo il cesareo, non ci si pensava nemmeno, oggi è cresciuto l’interesse perché sono avvenuti Vbac e anche alcune strutture ospedaliere si sono adeguate a questa richiesta».

Quali sono i rischi di un Vbac

«Il rischio più temuto di un parto vaginale dopo un cesareo è la rottura dell’utero all’altezza della cicatrice e avviene se il tessuto non resiste agli sforzi delle contrazioni. Si è visto però che il rischio è bassissimo dello 0,5%, che nei Vibac in casa si abbassa ulteriormente diventa dello 0,2%».


Ti può interessare anche: Partorire in casa: una scelta possibile?


Le donne interessate al Vbac possono trovare sostegno nell’associazione di volontariato Innecesareo Onlus che ha lo scopo di migliorare la salute materno infantile prevenendo i cesarei “innecessari”.

Linee guida RCOG Royal College of Obstetricians and Gynaecologists

  • Si raccomanda di fornire un opuscolo o un percorso clinico di supporto al parto vaginale dopo cesareo verso un reiterato cesareo elettivo (ERCS) al fine di facilitare la best practice nel counselling prenatale, la condivisione del processo decisionale nonché la raccolta della documentazione.
  • Può fare un Vbac la maggioranza delle donne con una gravidanza singola e presentazione cefalica alla 37+0 settimana o oltre a chi ha avuto un precedente cesareo con incisione del segmento uterino con o senza una storia di precedente parto vaginale è idonea e può pianificare un VBAC.
  • È controindicato programmare un Vbac nei casi di donne con precedente rottura uterina o una cicatrice verticale da cesareo e per le donne che presentano altre assolute controindicazioni al parto vaginale, a prescindere dalla presenza di una cicatrice (per esempio placenta previa maggiore). Deve essere assicurata una certa cautela nei casi di donne con una cicatrice uterina complicata e la valutazione dovrebbe essere eseguita, caso per caso da un professionista esperto, tenendo conto dei fattori collegati al precedente intervento chirurgico.
Articolo precedenteQuando fare la prima visita oculistica
Prossimo articoloTripp Trapp, il seggiolone che fa per te
Lucia Porracciolo
Laureata in Scienze della comunicazione, fissata con il giornalismo e con i profumi. Da qualche anno mamma di Ester e di Clarissa. Dopo un’esperienza di stage a Tv 2000, e dopo aver lavorato per anni alle Acli a Roma, ho deciso di tornare in Sicilia. Nel 2012 mi sono trasferita a Palermo dove collaboro con Tele Giornale di Sicilia e Giornale di Sicilia. Qui ho conosciuto l'amore della mia vita, Sli, oggi mio marito. Papà stupendo. Quando si diventa genitori si scoprono le priorità della vita, il dono e la magia di vivere e far vivere.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui